Non volevano perdere la loro casa che era finita all'asta.
Due coniugi quindi hanno messo in atto uno stratagemma costoso ma "necessario" per evitare di uscire dalla loro abitazione.
Perché l’immobile non venisse venduto la coppia
avrebbe incaricato alcuni parenti di rispondere all’asta versando, come vuole la legge il 10 per cento del costo dell’immobile venduto. Ma trascorsi i 120 giorni l'acquirente che aveva risposto all'incanto avrebbe dovuto saldare l'acquisto. Ciò però non è avvenuto. Così l'immobile è stato di nuovo messo in vendita.
Ad accorgersi che qualcosa non stava andando per il verso giusto un vicino di casa, interessato all'immobile, ha fatto scattare una denuncia querela nei confronti dei coniugi.
Le indagini portate avanti in tal senso hanno fatto emergere in effetti che coloro che rispondevano all'asta erano parenti o amici della coppia. I due, 50enni di Arnara, ora risultano indagatati per turbativa d'asta.
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pier luigi (lunedì, 28 ottobre 2019 16:51)
ai ai ai Tutto da dimostrare!
Vicino (mercoledì, 30 ottobre 2019 14:24)
Infame