Evasione Fiscale Organizzata

Una persona in carcere, sei agli arresti domiciliari, venticinque misure interdittive.

 

Sequestri per oltre un milione e mezzo di euro.

 

Sono i risultati dell’operazione di

polizia e guardia di finanza, che ha fatto emergere un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e all'evasione fiscale. In particolare si erano costituite società “cartiere”.

 

 

Queste producevano fatture false per giustificare le ingenti movimentazioni di denaro. I soldi venivano poi prelevati in contanti presso alcuni uffici postali per rientrare nella disponibilità della società che aveva emesso la prima fattura.

 

In questo modo si consentiva alle società reali di stornare dagli utili le somme di denaro corrispondenti ai pagamenti delle fatture emesse dalla “cartiera”. Il tutto finalizzato ed evadere le imposte, oltre a permettere l’alimentazione di fondi neri di denaro liquido, formati dalle somme restituite a seguito dei bonifici.

 

 

Il sistema, ideato da un 45enne ciociaro e reso praticabile da una commercialista di Frosinone, si era esteso a decine di società in tutta Italia. 

Alessandria, Torino, Napoli, Roma le città più importanti dove hanno operato in sinergia polizia postale, squadra mobile e guardia di finanza per ricostruire l’intero sistema.

È stato così possibile far emergere la struttura dell’organizzazione criminale, composta da una commercialista ciociara, imprenditori e legali rappresentanti di società del centro e nord Italia, e varie “teste di legno”, delineando chiaramente i ruoli di ognuno.

 

L’indagine è partita nel 2016 grazie ad una segnalazione del direttore di un ufficio postale di Frosinone. Questi aveva rilevato come, in meno di 10 mesi, il conto dell’ideatore del sistema era cresciuto di ben due milioni di euro.

 

Nel corso dell’indagine sono stati rilevati anche altro tipo di reati come l’usura e l’estorsione. 

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