"Welcome in Italy", Benvenuti in Italia.
Così è stata denominata l'operazione di polizia e guardia di finanza.
il blitz di questa mattina ha smantellato una organizzazione criminale che operava nel settore dell’accoglienza
agli immigrati. 25 persone denunciate. Loro, i responsabili delle cooperative che gestivano i richiedenti asilo, viaggiavano in auto di lusso.
Gli immigrati vivevano invece in residenze fatiscenti. Il sistema era basato sull’illecito e indebito rapporto tra il responsabile dell’ufficio rendicontazione del servizio S.P.R.A.R. e i responsabili di due cooperative ramificate nei territori delle province di Frosinone, Caserta e Isernia.
Il sistema di rendicontazione dei costi comprendeva anche spese che con gli immigrati non avevano nulla a che fare, come nel caso di quelle sostenute per l’organizzazione della festa per il diciottesimo compleanno del figlio di un responsabile e confluite nella contabilità del servizio S.P.R.A.R. quale costo sostenuto per la realizzazione di una manifestazione finalizzata all’integrazione dei migranti ospiti.
Sempre a carico del servizio S.P.R.A.R. sono state poste anche delle spese di ristrutturazione della villa, con annesso campo da tennis, di proprietà di un responsabile della cooperativa coinvolta.
Per quanto concerne il servizio di affidamento dei servizi da parte di alcuni Comuni siti nelle province di Isernia, Caserta e Frosinone, è stato rilevato che questo avveniva senza alcuna procedura ad evidenza pubblica ed emergeva, altresì, che il sindaco di un comune coinvolto era riuscito ad ottenere quale “compenso” l’assunzione di familiari e conoscenti, pretendendo, in alcune circostanze, anche un aumento di stipendio per una persona di suo interesse.
Le indagini svolte hanno permesso di appurare che le cooperative erano giunte a una sorta di patto “di non concorrenza” con il quale si erano spartite il territorio ove operavano. Illuminante in tal caso è la circostanza in cui, innanzi al tentativo di “infiltrazione” da parte di un’altra cooperativa, veniva rilevato l’intervento del sindaco che, con minacce più o meno velate, costringeva la proprietaria dell’immobile che doveva essere adibito a residenza degli immigrati a rescindere il contratto di locazione già stipulato e registrato.
Accertati casi di pagamento di rette per migranti non più presenti sul territorio italiano e il subappalto di vitto e alloggio a un centro fatiscente ad un prezzo risultato essere inferiore a 1/3 di quello versato dalla Prefettura, ottenendo in tal modo un indebito guadagno.
A fronte dei soldi ricevuti lo stato dei luoghi era altamente fatiscente con ambienti sporchi e blatte all’interno delle cucine, ma la mala gestione di questi centri di accoglienza aveva invece consentito ai responsabili di questi, di utilizzare automobili di lusso, quali due SUV della BMW modello X1 e X3, acquistati in leasing dalla cooperativa stessa.
All’esito delle indagini di polizia giudiziaria, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Alfredo Mattei, ha emesso un’ordinanza di applicazione di n.18 misure cautelari personali, di cui n.11 relative all’obbligo di presentazione alla P.G. e n.7 relative al divieto di esercitare attività imprenditoriali, disponendo altresì il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di beni per un importo pari a circa tre milioni di euro.
Scrivi commento
Eu (mercoledì, 23 ottobre 2019 12:23)
Questi controlli si devono fare anche a Ceccano a via Pisarela a quelli case comunale che sono state spaccate le porte per intrare senza controllare nessuno .E cenestano tanti famiglie italiane con tanta dificulta che loro non ano diritto di stare a quelle case comunale e altri stranieri si�� nessuno non gli controla.
lettore (mercoledì, 23 ottobre 2019 13:38)
euiua!!!
Ma va (giovedì, 24 ottobre 2019 06:42)
La scoperta dell’acqua calda!!!!
Si ma... (giovedì, 24 ottobre 2019 08:09)
erano da un po’ in cassa integrazione
Mah! (giovedì, 24 ottobre 2019 08:19)
Certo che è deprimente passare davanti alle palazzine messe a disposizione di questi baldi giovani e vederli spaparanzati sui balconi e nei giardini con il telefonino in mano ad aspettare il pranzo o la cena in barba alla povera gente italiana che non sa come mangiare e pagare le bollette perché senza lavoro e che vive nelle cantine con quattro figli sulle spalle.
Falsa carità (giovedì, 24 ottobre 2019 13:20)
Fino a prova contraria ad arricchirsi sono stati i nostri concittadini non loro .