Una scuola al passo con i tempi.
Un orto didattico, laboratori multimediali, una pavimentazione antitrauma…
I laboratori forniti di Lim, di microscopio, tablet, stampante…
Siamo all’istituto comprensivo statale di Ripi. Gli insegnanti sono partiti dall’idea di allestire un orto/giardino multietnico e multimediale.
È stato quindi elaborato un piano di sviluppo.
La scuola ha partecipato ad un bando nazionale indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione.
In un anno il progetto è diventato realtà. Non solo.
Il tema della sostenibilità, dell’educazione ambientale, della cittadinanza attiva, la valorizzazione del patrimonio culturale, l’innovazione tecnologica, il rispetto delle differenze e delle diversità si sono fuse in un unico progetto che ha permesso all’istituto, nel dicembre 2017, di conquistare il primo posto su base nazionale, ottenendo il massimo punteggio e il massimo importo finanziabile messo a disposizione dal bando.
Una scuola moderna dove si insegna la cura dell’ambiente.
Si insegna lo sviluppo sostenibile, la collaborazione tra i popoli “perché si abbia, in futuro, una cura migliore del nostro Pianeta e delle sue risorse”.
Ci dice la professoressa Maria Capogna una delle insegnanti che hanno portato avanti il progetto. “La coltivazione di un orto – spiega - è un’azione interdisciplinare adattabile ad ogni fascia d’età, superando la divisione tra razze, religione, lingua, età e sviluppa il senso del lavorare in gruppo, dell’appartenere ad una società, del mettersi in gioco, della sperimentazione.
Partendo dall’esperienza dell’orto, con la preparazione del terreno, la semina (piante di diversa provenienza territoriale/culturale), la presa in cura della pianta che nasce, la raccolta dei prodotti, si arriva all’educazione alimentare ed ambientale passando attraverso la socializzazione e la collaborazione, promuovendo una cittadinanza attiva”.
Non solo ambiente e natura ma anche tecnologia.
Proprio i dispositivi multimediali permetteranno di “documentare le attività svolte, di fare sperimentazione. Tutto ciò permetterà, come dichiarava Piaget, di crescere uomini capaci di realizzare nuove cose e non semplicemente di ripetere quello che altre generazioni hanno fatto”.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il DS prof.ssa Vincenzina Irene Sabetta, coadiuvata dalle insegnanti Maria Capogna e Angela Di Folco (vedi foto).
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