Due verifiche fiscali nei confronti di una ditta individuale e di una società.
Entrambe riconducibili allo stesso nucleo familiare.
Entrambe operanti nel settore della raccolta e
commercializzazione di tartufi. Non avevano presentato le dichiarazioni fiscali, così la guardia di finanza ci ha voluto vedere chiaro. Le operazioni ispettive hanno preso in considerazione il periodo dal 2014 al 2018.
Nonostante la mancata esibizione dei documenti contabili, i finanzieri hanno scoperto ricavi non dichiarati per un ammontare complessivo di circa 5 milioni di euro. Non solo. C’era anche un’I.V.A. evasa per circa un milione 400 mila euro.
I due responsabili delle aziende verificate – due coniugi del sorano – sono stati denunciati per reati fiscali alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.
Nel corso delle due verifiche le Fiamme Gialle sorane, oltre a ricostruire la posizione fiscale delle aziende, hanno effettuato specifici controlli finalizzati all’osservanza delle norme che limitano l’uso del denaro contante nelle transazioni commerciali, rilevando che i relativi titolari hanno effettuato operazioni di compravendita di tartufo con altri due operatori del settore utilizzando denaro contante per importi superiori alle soglie previste dal decreto legislativo n. 231 del 2007.
Complessivamente, nel corso di un quinquennio, hanno utilizzato il contante per oltre 5,5 milioni di euro. I verbali redatti per la specifica violazione sono stati inviati alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato per l’irrogazione della prevista sanzione amministrativa.
L’evasione fiscale produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.
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Il giusto (venerdì, 04 ottobre 2019 13:16)
Ogni tanto la giustizia trionfa!