La droga era occultata nel serbatoio del gas di un’auto.
Un escamotage per passare ogni controllo.
Numerose basi di spaccio sul territorio della provincia.
Alatri, Vico nel Lazio...
Frosinone, Fiuggi, Vico nel Lazio, Ferentino. Ma anche a sud in Sant’Elia Fiumerapido e persino in provincia di Roma ad Ostia dove operava un’infermiera dell’ospedale locale. Era lei che fungeva da corriere e trasferiva lo stupefacente.
Per gli spostamenti venivano utilizzate anche auto a noleggio se non erano disponibili quelle già predisposte, come la Fiat Multipla a metano.
A quest’ultima avevano svuotato il serbatoio del gas. Qui, all'interno di tre piccoli silos (in foto), riponevano lo stupefacente, cocaina ed hashish.
La droga la compravano a Bologna o a Perugia, per poi spacciarla sul territorio della provincia di Frosinone. In un anno di indagini i carabinieri hanno arrestato nove persone. Altre 13 le ordinanze cautelari emesse dal gip del tribunale di Frosinone.
Tra gli arrestati due stranieri, un albanese ed un rumeno. Gli altri erano tutti criminali locali che non si facevano scrupoli ad utilizzare per lo spaccio anche il fratello di uno di loro, malato psichiatrico e quindi non imputabile.
Le basi dello spaccio erano costituite da abitazioni ma anche da bar e ristoranti, all’insaputa dei titolari. In un caso gli spacciatori si erano letteralmente appropriati della casa di un consumatore. La utilizzavano sia per lo spaccio che per nascondere lo stupefacente costringendo il proprietario ad allontanarsi o a dormire sul divano.
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