Produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Questa l’accusa nei confronti di una 45enne di Alatri.
La donna era già stata condannata ad espiare una pena principale di 5 anni e 8 mesi di reclusione.
Aveva anche l’interdizione dai pubblici uffici. Pena già in corso di espiazione presso il proprio domicilio fin dal mese di luglio del 2016. Ieri è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Alatri a seguito di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma.
La 45enne infatti era coinvolta nella famosa indagine “Intoccabili”, un’indagine che ha portato all’arresto di più di dieci persone per il reato di “Associazione a delinquere, finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravata”.
L'indagine dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone e dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frosinone, è iniziata nel luglio 2012, dopo che i militari del NORM avevano arrestato in flagranza di reato un’insospettabile signora 65enne in possesso di oltre 350 grammi di cocaina.
Questa era stata ingaggiata dall'associazione come custode della droga destinata ad una delle tante basi di spaccio del sodalizio.
La scoperta di questo primo punto di appoggio dell’organizzazione, individuato nella palazzina popolare di Frosinone nota come "lotto 19", oggetto di altra indagine portata a buon fine dal NORM dei Carabinieri, ha permesso agli investigatori di inserirsi in quel tessuto criminale ritenuto intoccabile dai membri dell’organizzazione.
La perfetta sinergia dei due Uffici di polizia e la fusione delle conoscenze investigative, ha permesso poi di svelare un quadro criminale inquietante.
Scoperta una vasta e capillare organizzazione criminale, operante su Frosinone, con consolidati canali di approvvigionamento e depositi di droga, laboratori per il confezionamento delle dosi, armi con munizionamento pronte all'uso e, soprattutto, la costituzione di ben 7 reti di spaccio.
Ognuna di queste rispondeva ad "esigenze di mercato" diverse, in modo da poter soddisfare il maggior numero di assuntori e massimizzare i guadagni, che raggiungevano cifre dell'ordine di decine di migliaia di euro al giorno.
Le indagini che si sono protratte sino al febbraio del 2015, hanno portato a molteplici risultati investigativi, che si sostanziano in 58 arresti di cui 44 in flagranza di reato, il sequestro tra l’altro di 5 kg di cocaina, 115 kg tra hashish e marijuana, 2 pistole e 135 proiettili, denaro, beni mobili e immobili per 640 mila euro.
La donna, quindi, a seguito di Sentenza definitiva della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, deve espiare una pena residua in carcere di 2 anni, 6 mesi e 6 gg di reclusione. Per questo ieri è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.
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