Sequestro per lo scarico di una nota società di Morolo.
L’accusa è quella di aver scaricato reflui sul suolo.
La responsabilità dell’azienda sarebbe emersa a seguito dei controlli congiunti sul fiume
Sacco, finalizzati alla prevenzione e repressione degli illeciti ambientali. I controlli eseguiti dai carabinieri del Nipaf (forestali) e dalla Polizia Provinciale hanno portato alla scoperta di una densa coltre schiumosa provenire dallo scarico di una società.
In particolare i reflui dello scarico stagnavano in una pozza schiumosa direttamente sul suolo, per poi convogliare (senza tubazioni protettive e quindi con una canalizzazione situata sul suolo) presso il fiume Sacco.
Le analisi di Arpa Lazio sui reflui hanno rilevato un superamento dei limiti tabellari imposti dalla norma per i parametri solfiti e tensioattivi totali.
Le verifiche, dunque, sono state indirizzate al sistema di raccolta e depurazione delle acque di processo, domestiche e meteoriche della società, a valle della depurazione, nonché sullo stato autorizzativo dello scarico in oggetto.
Si è così potuto constatare che la società avrebbe dovuto scaricare i propri reflui direttamente su acque superficiali, mentre nei fatti lo scarico avveniva a circa trenta metri dal fiume.
Ciò è potuto accadere perché il tecnico della società, nell’istanza autorizzativa, ha fatto figurare lo scarico come recapitante reflui direttamente sul fiume, mentre nella realtà la tubazione si fermava molto prima, scaricando i reflui sul suolo.
Per tali motivi il rappresentante della società è stato denunciato. Un’altra denuncia ha raggiunto invece sia il rappresentante che il tecnico della società. Questi ultimi avrebbero redatto i documenti nei quali si attestava falsamente che lo scarico delle acque reflue avvenisse sul corpo idrico.
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lettore (lunedì, 15 luglio 2019 16:01)
in galera!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
... (lunedì, 15 luglio 2019 16:12)
l'anima delli mortacci loro.
io, sta schifezza, gliela farei risucchiare con la cannuccia.
Marco (lunedì, 15 luglio 2019 16:44)
Possibile che non abbiamo il diritto di sapere il nome della ditta? Che informazione è? In questo caso nn c'è privacy da proteggere.
Mirella (lunedì, 15 luglio 2019 17:23)
I nomi dovete dire
MCristina (lunedì, 15 luglio 2019 17:51)
Bene, finalmente si è scoperto il colpevole. Non capisco però perché non ci siano i nomi del tecnico, dell'azienda, né della società. �
Mah! (lunedì, 15 luglio 2019 19:05)
Questo non è quelli che tempo fa ha inquinato il fiume di Ceccano!!!
Quello che fine ha fatto, si dava per scontato che già si era individuato il colpevole, che fine ha fatto?
Giovanni (lunedì, 15 luglio 2019 21:29)
Tra un mese torna tutto come prima �
Meno (martedì, 16 luglio 2019 02:42)
Una settimana
Annina (venerdì, 19 luglio 2019 01:18)
È uno schifo tutta la puzza che si sente da queste parti...