Processo Morganti. Al via le arringhe difensive dei legali di Michel Fortuna Bruno Giosuè Naso e Cristhian Alviani.
Gli avvocati hanno puntato a smontare tutte le accuse mosse dalla procura.
Accuse che hanno portato alla richiesta di ergastolo nei confronti del giovane frusinate.
A detta dei legali alcuni testimoni avrebbero subìto pressioni nel corso degli interrogatori. Pressioni che avrebbero indotto i testi ad alterare la realtà delle cose.
Numerosi i testimoni dichiarati inattendibili e poco credibili. L'avvocato Naso ha puntato l'indice sulle indagini portate avanti dalla procura che cercava a tutti i costi dei responsabili per poterli incriminare di omicidio volontario.
In realtà, secondo il legale si sarebbe trattato di una scazzottata finita in modo tragico. Ma non ci sarebbe stata alcuna volontà da parte degli imputati di voler uccidere un ragazzo di soli venti anni. Anche perchè come scritto nell'ordinanza, non è mai stato identificato un movente.
"E' possibile- ha detto Naso che si ammazza qualcuno senza un motivo?" Altro elemento smontato dalla difesa il fatto che gli imputati sempre secondo quanto scritto nell'ordinanza, detenessero il controllo del territorio per quanto riguarda lo spaccio di droga.
"Si tratta di quattro straccioni -ha continuato Naso- quattro poveracci considerati proprio "piccoli" per quanto riguarda lo smercio di stupefacente". Alviani e Naso si sono poi appellati al principio del ragionevole dubbio.
Ciò sta a significare che seppure c'è il minimo rischio che si possa finire in carcere ingiustamente bisogna optare per l’assoluzione. I pubblici ministeri Giuseppe De Falco e Vittorio Misiti dopo aver ascoltato le arringhe dei difensori hanno deciso di presentare delle repliche.
Prossima udienza il 23 luglio. I familiari di Emanuele Morganti, rappresentati dagli avvocati Enrico Pavia e Pietro Polidori si sono costituiti parte civile.
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Zio Ciofola (venerdì, 12 luglio 2019 14:12)
Castellum Forensis latrocinii ...