Omicidio Capirchio, rito abbreviato per l'assassino.
Il 24 giugno prossimo Michele Cialei il pastore di 54 anni reo confesso dell’omicidio dovrà comparire in aula.
Insieme a lui anche il
figlio Lorenzo di 20 anni che dovrà rispondere di vilipendio e soppressione di cadavere. Gli imputati saranno difesi dagli avvocati Camillo Irace del foro di Napoli e dall’avvocato Giampiero Vellucci del foro di Frosinone.
I fatti come è noto, risalgono al 24 marzo del 2017 quando Armando Capirchio, allevatore di 59 anni di Vallecorsa sparì improvvisamente. L'ultima volta era stato visto dirigersi verso il pascolo. Non appena scattarono le ricerche venne ritrovata la sua vettura proprio nel luogo dove portava i suoi cavalli a pascolare. Ma di lui nessuna traccia.
Il corpo venne ritrovato cinque mesi dopo in un dirupo profondo 7 metri in località Ambrifi in territorio di Leonola.
Il cadavere era stato fatto a pezzi e chiuso in due buste di plastica.
Nel frattempo i carabinieri che stavano seguendo le indagini fecero scattare l'arresto per Michel Cialei il quale più volte era stato visto litigare con l’allevatore. L’uomo però si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere. La confessione è arrivata soltanto dopo un anno di detenzione in carcere.
Dagli elementi raccolti dagli investigatori sembra che il movente sia scaturito dalle ripetute liti ripetute liti tra i due a causa dello sconfinamento del bestiame. Il giorno in cui Capirchio era stato ucciso, aveva discusso animatamente con l'allevatore. Ma la discussione era poi degenerata.
Cialei avrebbe ucciso Capirchio sparandogli prima con il fucile e poi a colpi di pietra. Il figlio Lorenzo lo avrebbe aiutato ad occultare il cadavere.
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