La rivoluzione è iniziata.
Via qualche dirigente, via il tecnico ed alcuni giocatori.
Arriva Nesta, campione del mondo come calciatore (2006) con la maglia della nazionale.
Con lui il presidente
Stirpe ha intenzione di ricostruire una squadra. La serie A non è una tappa obbligatoria, ma è chiaro che i canarini dovranno puntare ad un risultato di qualità. Non basta più la parte sinistra della classifica, il Frosinone deve quanto meno stare al passo con i play off.
L’arrivo di Nesta significa soprattutto questo: un tecnico alle “prime armi” o quasi ma che punta a risultati importanti. Alessandro Nesta. Prendere una squadra di serie B e portarla in A sarebbe un ottimo risultato anche per accrescere il suo peso come allenatore.
I grandi risultati ottenuti come calciatore non si discutono. È stato tra i più forti difensori centrali del suo tempo. Da allenatore però deve ancora dimostrare quanto vale. Frosinone, come detto, potrebbe essere il suo trampolino di lancio.
I precedenti. Montreal Impact (2014) una squadra canadese (consulente analista). Miami Football (2015). Qui fa l’allenatore nella Nasl, la serie B nordamericana. Se la cava bene. La squadra finisce settima nel 2015 e raggiunge i play off nel 2016.
Poi arriva il Perugia (responsabile tecnico serie B 2018). Il suo non è un esordio esaltante. La prima gara è persa (2-1) con L’Empoli. La squadra era però già qualificata per i play off. Arriva poi un’altra sconfitta (3-0 col Venezia). Fuori dalla sfida play off viene comunque confermato alla guida della squadra.
Poi arriva la prima volta da allenatore in Italia (2 settembre 2018 gara contro L’Ascoli). Nono posto in classifica ad un punto dai play off. La retrocessione del Palermo consente alla squadra di accedere comunque ai play off ma viene eliminata dall’Hellas Verona (4-1). Alla fine del campionato, su 38 partite ne ha vinte 14 pareggiate 8 e perse 16.
Ora c’è il Frosinone. Gli auguriamo e ci auguriamo che, con la maglia gialloblù, raggiunga i risultati ottenuti con quella azzurra della nazionale. Però è chiaro che Nesta, come allenatore, è solo un nome, non è una garanzia. Il Frosinone ha bisogno di qualità in ogni settore del campo e soprattutto fuori del campo.
Il Frosinone necessita di una squadra (intesa nel senso più ampio: giocatori, tecnico, dirigenti, ufficio stampa) di professionisti, che sappiano fare davvero il loro mestiere e si scrollino definitivamente di dosso la maglia del “ciociarotto” improvvisato.
Trovarsi sotto i riflettori di Tv nazionali, giocare con Juventus, Milan, Inter… ha fatto forse perdere un po’ la reale dimensione della squadra, non costruita per la serie A. Il campo non ha fatto altro che dare il suo impietoso responso: retrocessione.
È ora di cambiare: molte teste dovranno ancora essere tagliate e molti volti (e teste) nuovi(e) dovranno arrivare perché la rivoluzione inizi davvero.
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Marco (mercoledì, 19 giugno 2019 15:00)
Benvenuto al mister Nesta, prima di tutto.
Ci attende un campionato durissimo. Tutte le squadre avranno motivazioni forti contro di noi. Senza l'apporto del pubblico rischiamo un campionato come quello del Crotone. Uniti si vince!
I SOLDI DEL FROSINONE (mercoledì, 19 giugno 2019 17:02)
Il presidente Stirpe aveva detto a chi sarebbe venuto ad allenare il Frosinone che non dovevano piacergli i soldi del Frosinone ma " IL FROSINONE". Ebbene, allora speravo che non scegliesse ne Nesta ne Grosso ma Italiano, purtroppo non è stato cosi'