Caporalato. Nessuno Chiama in Causa il Sindacalista

sfruttati da alcune cooperative. Per dovere di cronaca va detto che proprio a seguito di questo incidente probatorio la posizione dell'arrestato, al momento detenuto ai domiciliari, si è molto alleggerita.

Nessuno infatti dei diciotto lavoratori che sono stati ascoltati ha fatto il nome Marco Vaccaro o avrebbero indicato Vaccaro come colui che li avrebbe costretti a passare dal sindacato dalla Uil alla Cisl. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori l'uomo avrebbe costretto i lavoratori a passare ad altro sindacato.

Altro elemento che ha sottolineato l'avvocato difensore Giampiero Vellucci, nessuno lo avrebbe mai visto e sentito e avrebbe saputo descriverlo fisicamente. Un elemento questo, da non sottovalutare. A questo da aggiungere che sul conto corrente di Marco Vaccaro non sarebbe finito un euro di più rispetto a quanto percepiva nel suo ruolo di sindacalista.

Vaccaro, va detto, ha sempre respinto ogni accusa sostenendo di non essere a conoscenza del fatto che i braccianti venivano sfruttati dalla cooperativa “Agri Amici” di Sezze né tanto meno che gli stessi venivano minacciati dai titolari della coop per iscriversi al sindacato.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, Vaccaro era invece coinvolto in quella situazione di caporalato e che lo stesso avrebbe tratto vantaggio dalle iscrizioni e dalle pratiche di disoccupazione.

L'avvocato Giampiero Vellucci ha sostenuto che l'incidente probatorio ha fatto emergere l'estraneità del suo assistito ai fatti che gli sono stati contestati e che non appena gli atti non saranno più secretati ha preannunciato di far scoppiare una vera "bomba" su questa vicenda.