Crack di Villa Aurora.
Condannato a sei anni Giorgio Rea e a tre anni la compagna Patrizia Ferri.
La coppia, come si ricorderà, risiede a Sora.
Il processo si è svolto con rito abbreviato.
Per questo i due hanno goduto di uno sconto di pena. Il pubblico ministero aveva infatti chiesto una condanna a nove anni per Rea e quattro per la compagna. L’imprenditore, al momento, si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Sora.
L’inchiesta che aveva portato al suo arresto risale al 2015 quando la guardia di finanza, a seguito di accertamenti, contestò numerose irregolarità per quanto riguarda l’amministrazione della casa di cura Villa Aurora. Rea venne arrestato per i reati di associazione a delinquere, bancarotta, false dichiarazioni sociali e autoriciclaggio.
Nel processo di ieri è caduto però il reato di bancarotta così come l’autoriciclaggio. Anche da questo è dipesa la diminuzione della pena. La vicenda non si è ancora conclusa in quanto altri soggetti verranno giudicati con il rito ordinario. Nell’inchiesta è rimasto coinvolto anche l’ex presidente di Federlazio Alessandro Casinelli.
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