Festeggiato il 25 Aprile

La città di Frosinone ha celebrato il 74° anniversario della Liberazione.

 

Il corteo, con le autorità civili e militari,  è partito da piazza VI Dicembre per raggiungere piazza della Libertà, in cui era schierato il Reparto di Formazione e delle Rappresentanze.

È seguita la deposizione della corona al monumento da parte del sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, e del vice Prefetto vicario, dott. Massimo Di Donato. Ha poi preso la parola il sindaco Nicola Ottaviani.

 

“Il 25 aprile del 1945, il comitato di liberazione nazionale dell’alta Italia proclamò l’insurrezione delle terre ancora occupate e di tutto il nord.

 

L’annuncio dello sciopero generale di Milano e di Torino fu dato da Sandro Pertini che, in seguito, indossando i paramenti istituzionali, ha ricordato a sé stesso e alla nazione come si possa e si debba essere sempre super partes, indipendentemente dalla propria sensibilità intellettuale, culturale e anche ideologica.

 

Un anno dopo – ha proseguito Ottaviani - un’altra personalità che ha dato molto al nostro Paese, Alcide De Gasperi, che ricopriva in quel momento il ruolo di Capo del governo provvisorio, indicò il 25 aprile come Festa nazionale.

Oggi è importante una riflessione sul 25 aprile, che ruota attorno a un paradigma: la libertà, la Costituzione, la Democrazia.

 

In una determinata fase del nostro Paese, si è attivato un movimento di revisione storica della Liberazione, che ha cercato di contrapporne profili positivi e negativi. Non condivido un’impostazione simile.

 

Quando si ha a che fare con una dittatura, di qualsiasi colore, siamo di fronte all’azzeramento dei valori della democrazia. Certo, nel caso di una società per azioni, è possibile fare un bilancio, contare attivo e passivo, enumerare crediti e debiti.

Ma quando si tratta di democrazia e del principio fondamentale della libertà, il gioco del bilancio appare sicuramente perverso, perché tutti coloro che ricoprono un ruolo di governo hanno un debito, verso il loro popolo, di democrazia, mentre i cittadini vantano sempre un credito in termini di libertà verso la Nazione”.

 

Il sindaco Ottaviani ha quindi concluso, citando Piero Calamandrei: “Questo grande padre della Costituzione, rivolgendosi agli studenti dell'Università Cattolica di Milano disse: la libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale solo quando viene a mancare.

 

Le parole di Calamadrei costituiscono il testimone migliore che possiamo consegnare ai nostri studenti, ai nostri ragazzi, a coloro che porteranno avanti, anche nei prossimi anni, il vessillo della libertà. Non mi resta che augurare a tutti un buon 25 aprile. Evviva la libertà, evviva la Nazione, Evviva la nostra democrazia”.

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Commenti: 6
  • #1

    è finita (giovedì, 25 aprile 2019 20:47)

    Ma la liberazione da cosa scusate? Da un regime che permetteva il buon vivere civile?
    Per me oggi è un giorno di lutto nazionale.

  • #2

    Marco (venerdì, 26 aprile 2019 07:04)

    Buon vivere civile...... Con un unico partito, un unico sindacato, violenza squadrista per chi non si conformava, espulsione dalle scuole e dagli uffici pubblici dei cittadini italiani di origine ebraica, magistratura sottomessa al potete politico....ridicole velleità imperialiste, sacrificio di migliaia di soldati mandati a morire solo per 'sedere al tavolo dei vincitori' insieme con Hitler (!!!), Italia rasa al suolo, guerra civile, ignobile tentativo di fuga....

  • #3

    cittadino incazz.......... (venerdì, 26 aprile 2019 07:25)

    come al solito poca partecipazione della popolazione la gente preferisce andare al mare o in montagna. sai cosa frega della liberazione un cavolo e quindi buona scampagnata a tutti.

  • #4

    mario (venerdì, 26 aprile 2019 08:58)

    Basta con queste buffonate politiche. Imparate la storia, studiate e andate avanti con il vostro pensiero.
    Il 25 aprile è Festa Nazionale.

  • #5

    ... (venerdì, 26 aprile 2019 08:59)

    sì però, caro Marco, i treni (questa almeno è la vulgata) arrivavano in orario.
    vuoi mettere la soddisfazione?
    :-D

  • #6

    fanfera pier luigi prof. (sabato, 27 aprile 2019 21:55)

    era appena terminata la prima guerra mondiale devastante lasciandoci una Italia in ginocchio anche intellettualmente EPPURE LA FEROCIA DEGLI ODI RANCORI E L"ANALFABETISMO INTELLETTUALE INTELLETTUALE Ci convinse di RIPETERE gli stessi ERRORI,DI NON DIALOGARE ,DI SOPRAFFARCI CON NOI ANCHE GLI ALTRI ,,,,,,,,,,,E FU ANCORA TRAGICO RIPETERSI DI DEVASTAZIONE MORALE E CIVILE. 25 Aprile resterai nel nostro DNA!!!EVVIVA LA LIBERTA"