È stata aggredita e malmenata in pronto soccorso da un paziente trasportato da un’ambulanza del 118.
È quanto accaduto ad un’infermiera in servizio presso l’ospedale di Frosinone nella notte del 10 aprile scorso.
L’uomo è andato in escandescenza nonostante prontamente trattato e preso in carico dall’infermiera di triage. Ha prima iniziato ad inveire contro il personale, danneggiando anche i locali della sala di attesa. Poi all’arrivo delle forze dell’ordine si è calmato.
Successivamente l’infermiera capo turno, in servizio nella sala “rossa”, è andata in sala triage per verificare personalmente la salute del paziente. Appena svoltato l’angolo del corridoio, è stata però aggredita alle spalle dall’uomo e malmenata con calci e pugni.
Solo il tempestivo intervento dei militari dell’Arma e di un paziente, hanno scongiurato gravi ferite all’infermiera, che ha comunque riportato lesioni guaribili in otto giorni. Sul caso è intervenuto Gennaro Scialò presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche di Frosinone.
Oltre a dare la solidarietà e a fornire il supporto legale alla vittima dell’aggressione Scialò chiede che ci si attivi per richiedere il rispristino del posto di Polizia all’interno dei locali del Pronto Soccorso “onde poter efficacemente prevenire e scongiurare altri possibili episodi di violenza che non possono più essere tollerati.
Inoltre, sarà nostra cura, supportare i colleghi dei Pronto Soccorso, con una edizione straordinaria del corso “Proteggi te stesso – Nursing Personal Defence Training”, in collaborazione con gli istruttori dell’accademia “Legio Silent” che riproporremo in tempi brevissimi”.
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cittadino incazz.......... (venerdì, 12 aprile 2019 13:51)
Scsate : sbaglio o ci sono pure le guardie di vigilanza ! potenziate quel servizio che loro sono presenti una sla non basta. poi negli anni passati il posto di polizia di stato era sempre presente con due agenti 24 ore su 24. credetemi gli operatori sanitari dottori infermieri e altro personale che lavorano non solo al pronto soccorso ma anche in altri reparti sono sempre a rischio e a loro va tutta la nostra comprensione e un ringraziamento per quello che fanno.