Sembrava risolta ed invece…
Il 2 aprile scorso erano tutti convinti che finalmente si era giunti alla fine dell’odissea delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei servizi di pulizia.
Questo grazie alla definitiva assegnazione della gara-ponte e
il conseguente cambio di appalto. Tesi avvalorata anche dalle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato che avevano decretato l’inefficacia delle sospensive monocratiche per l’attribuzione dell’appalto.
Dal 3 la convinzione è andata in frantumi perché è stato di nuovo bloccato tutto. La Servizi Generali, società facente parte dell’ATI Ma. Ca. (la società che gestiva la pulizia delle scuole) ha presentato un nuovo ricorso per chiedere la sospensiva monocratica immediata dell’aggiudicazione.
Il Presidente del Tar di Latina ha prontamente risposto positivamente impedendo così il cambio di gestione dell’appalto e convocando la discussione di merito il 17 aprile prossimo.
Nel mentre che tutto ciò accadeva, gli Istituti Scolastici di Frosinone e Latina, sulla base dei provvedimenti amministrativi intervenuti nei giorni precedenti, procedevano alla sottoscrizioni dei contratti attuativi di appalto con le nuove imprese assegnatarie per permettere il regolare svolgimento del servizio di pulizia – servizio essenziale e strumentale al funzionamento delle scuole.
Visto il precipitare della situazione molti Istituti Scolastici hanno sospeso la definizione dei contratti di appalto e a fronte dell'ennesima sospensiva del Tar, i Dirigenti scolastici non sono in grado di sapere se e chi, a questo punto, eseguirà i servizi di pulizia rendendo possibile il regolare svolgimento delle attività scolastiche.
Insomma il sistema dei ricorsi da parte delle imprese che gestiscono gli appalti tiene sotto scacco la pubblica amministrazione.
Di fronte a tutto ciò Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti confermano che la scelta già fatta nella legge di bilancio 2019 di internalizzare i servizi oggi in appalto, compresi i lavoratori, è la scelta ottimale per risolvere quanto stanno subendo le scuole e i lavoratori, nonché mettere fine ad un sistema che permette alle imprese che operano in appalto di approfittarsi di soldi pubblici.
Le stesse Organizzazioni Sindacali chiedono che, data la grave situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori, per primi, ma anche di altri lotti della convenzione Consip Scuole, di anticipare già all’anno scolastico 2019/2020 il processo di internalizzazione senza aspettare l’1 gennaio 2020, previsto dalla legge, così da mettere fine il prima possibile al calvario che stanno vivendo le maestranze ed evitare alle scuole di rimanere in ostaggio di situazioni ingestibili che mettono a rischio l’erogazione di un diritto costituzionale quale quello dell’istruzione.
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è finita (sabato, 25 maggio 2019 10:53)
Ho un'amica che lavora come bidella presso scuole statali. Il suo stipendio è di 500 euro. La fame! Paradosso, la propria cooperativa non la paga da Gennaio. Ma quando chiudiamo queste cooperative, inutili, grazie alle quali guadagnano solo i furbetti?