Omicidio di Armano Capirchio, il pastore Michele Cialei confessa.
L'altra sera dopo un lungo interrogatorio l'uomo è crollato ed ha confessato il delitto.
Davanti al magistrato inquirente il 54enne residente a Vallecorsa ha
raccontato di aver ucciso l'allevatore in un impeto d'ira, dopo l'ennesima discussione per motivi di pascolo. Il giorno dell'omicidio, ancora una volta i due uomini avevano litigato a causa di una mucca di proprietà del pastore che era sparita.
Secondo Cialei dietro quella sparizione c'era la mano di Armando Capirchio, il suo acerrimo rivale nei terreni di pascolo. L'uomo ha riferito che dopo aver sparato all'allevatore aveva pensato di far sparire il corpo. Cialei (in foto) sperava così che gli investigatori non potessero arrivare a lui.
Invece dopo aver perlustrato tutta la vallata dove sovente il pastore e Capirchio si ritrovavano con il loro bestiame, i carabinieri agli ordini del comandante colonnello Fabio Cagnazzo avevano spostato le ricerche in territorio di Lenola.
E proprio in un dirupo profondo alcuni metri che aveva forma di un imbuto era stato ritrovato il corpo dell'allevatore di Vallecorsa.
Cialei dopo aver fatto a pezzi il cadavere lo aveva conservato in due buste che aveva gettato in quella specie di inghiottitoio.
Indagini a tutto campo adesso per accertare il ruolo di Terenzio Cialei, figlio dell'omicida, in questa vicenda.
Il ragazzo di venti anni è indagato per vilipendio e occultamento di cadavere. Nella giornata di ieri i carabinieri si sono recati nei luoghi dove Cialei avrebbe commesso il delitto e dove aveva fatto a pezzi il corpo. Ciò per avere riscontri certi in alcuni passaggi di quella confessione.
Scrivi commento