Alla decima udienza del processo Morganti cominciano ad uscire fuori contraddizioni e false testimonianze.
Oggi in aula una testimone per la quale il giudice aveva disposto l'accompagnamento coatto, è stata indagata per falsa testimonianza.
La ragazza, una ventunenne di Alatri, aveva dichiarato di aver sentito dire da Paolo Palmisani (il giovane è detenuto in carcere insieme a Franco e Mario Castagnacci, rispettivamente padre e figlio e Michel Fortuna per omicidio in concorso) subito dopo la morte di Emanuele Morganti, che aveva una pistola e che l'avrebbe usata.
Invece non era vero niente. Soltanto oggi la teste ha ammesso di aver detto quelle parole soltanto per un desiderio di vendetta. Palmisani con il quale aveva avuto una storia d'amore, quella sera (stiamo parlando del 24 marzo del 2017) si era presentato al "Mirò" con una nuova fidanzata, e lei accecata dalla gelosia si era inventata la storia della pistola.
La testimone ha soltanto confermato di aver visto l'imputato con un tubo di ferro tra le mani mentre si dirigeva nella parte alta della piazza.
Subito dopo la testimonianza della giovane è stata la volta di un altro avventore del Mirò il quale ha confermato di aver visto Mario Castagnacci prendere a pugni il povero Emanuele, così come ha confermato di aver visto la sorella di Michel Fortuna sputare sul corpo del ventenne di Tecchiena che giaceva a terra ed in fin di vita.
Il 6 marzo prossimo l'undicesima udienza. Secondo quanto programmato nella calendarizzazione ci saranno ancora una ventina di testimoni da ascoltare (molto attesa la testimonianza di Giammarco Ceccani l'amico del cuore di Emanuele).
La famiglia Morganti che si è costituita parte civile. sarà rappresentata dagli avvocati Enrico Pavia e Pietro Polidori.
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Sonia (lunedì, 18 febbraio 2019 20:41)
20 testimoni ancora da ascoltare e nessuno di loro o in gruppo non sono riusciti a fermare 4 persone?? Che schifo
Piu si allunga (martedì, 19 febbraio 2019 10:43)
Piu si depista complimenti