Lui era morto ma la moglie continuava a prendere la pensione.
Attendeva che questa venisse erogata sul conto corrente e poi prelevava col bancomat.
E questo da quasi sei anni,
al mese di maggio 2013. In tal modo aveva percepito indebitamente la somma di oltre 41 mila euro. A porre fine alla truffa ci ha pensato la guardia di finanza di Fiuggi che ha portato alla luce l’ennesimo caso di spreco di denaro pubblico, questa volta nel settore previdenziale.
Le indagini sono scaturite a seguito di input da parte del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, il quale aveva fornito un’analisi di rischio su di una platea di soggetti che beneficiavano di pensione/assegni sociali ma potenzialmente in maniera indebita.
Pertanto, i militari della Tenenza di Fiuggi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Frosinone, hanno posto in essere una serie di accertamenti, riscontrando che la posizione pensionistica del soggetto in esame non era stata aggiornata presso l’INPS di Frosinone per mancata comunicazione del decesso.
L’esito dell’indagine non è dissimile da quello di una recente operazione condotta sempre dai finanzieri della città termale, che ha portato alla scoperta di una “falsa invalida” la quale dal 1998 all’ottobre del 2018 aveva illecitamente percepito un’indennità di accompagnamento per un totale di circa 310 mila euro.
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Tempo perso (mercoledì, 30 gennaio 2019 13:49)
forse la signora doveva essere informata che avrebbe preso la reversibilità, cioè il 60% della pensione del marito.
Lsu (mercoledì, 30 gennaio 2019 14:22)
Deve lavorare gratis per il commune con palettes e scopa x risarcire la somma