Morto a 14 anni. Caduto dal lucernaio del casermone non si è più rialzato.
Parliamo di Manolo Spada.
La sua morte non sarebbe avvenuta per una tragica fatalità.
Questa la convinzione degli
avvocati che sostengono le ragioni della famiglia. Manolo stava giocando insieme ai suoi amici quando è salito un lucernaio sul tetto del casermone. il vetro si è rotto e lui ha fatto un volo che gli è costato la vita.
la tragedia è accaduta il 12 settembre del 2017, giorno del suo stesso compleanno.
Ora dopo più di un anno di indagini il pubblico ministero ha deciso di archiviare il caso come una fatalità ma gli avvocati Nicola Ottaviani e Lugi Tozzi hanno impugnato la richiesta di archiviazione.
Secondo i legali sarebbero emersi degli elementi che andrebbero valutati attentamente. A cominciare da una parte di rete metallica che avrebbe dovuto fungere da protezione al lucernario e che invece era stata divelta da almeno tre anni.
Se ci fosse stata quella rete il ragazzino non avrebbe potuto passare.
Invece era riuscito a salire su quella struttura proprio perché mancava quella rete di sicurezza.
A questo da aggiungere che il quattordicenne era salito in cima al palazzo passando per la terrazza che aveva la porta priva di serratura e dunque accessibile a tutti. Alla luce di quanto emerso il giudice ha disposto che vengano identificati i responsabili dell'Ater addetti alla manutenzione dello stabile. L'inchiesta andrà avanti.
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Cittadino (domenica, 20 gennaio 2019 17:56)
Personalmente credo che non sia giusto che se uns persona abita nelle case popolari sia costretto a vivere in condizioni disastrose come accade al casermone o ai cavoni o a via vellini.
È giusto che i responsabili paghino con tutti gli interessi .