Era sembrata, inizialmente una banale caduta.
Si è invece poi rivelato un omicidio preterintenzionale.
È quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri che non hanno creduto alla morte accidentale.
I fatti risalgono al mese scorso, quando nel centro di Colleferro, alle prime luci dell’alba, i sanitari del 118 trovarono un 53enne su una scalinata con varie ferite alla testa e in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool e privo di documenti di riconoscimento.
Situazione che, in prima battuta, non aveva destato nei soccorritori sospetti circa la responsabilità di terzi sull’accaduto. I Carabinieri giunti presso l’ospedale di Colleferro, attraverso il rilievo delle impronte, identificarono la vittima che nel frattempo era entrato in coma. Da quel momento sono scattate le indagini.
Un’indagine che ha permesso di ricostruire gli attimi precedenti al rinvenimento del 53enne colleferino attraverso l’escussione di numerose persone, l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, approfondimenti di natura tecnica. I militari hanno dimostrato che il responsabile della morte fosse un 28enne cittadino bulgaro.
Questi, dopo aver avuto una banale lite verbale con la vittima all’interno di una sala giochi, lo ha atteso all’esterno, lo ha seguito per poi rapinarlo con calci e pugni asportandogli il portafogli e dandosi alla fuga. L’aggressore poi, nel limitrofo ufficio postale, ha effettuato un prelievo di trenta euro con la carta bancoposta intestata alla vittima per poi disfarsene.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Colleferro, che erano già sulle tracce del malvivente, irreperibile dall’anagrafe degli uffici comunali e con continui cambiamenti di domicili, lo hanno scovato. Dopo varie ore d’interrogatorio alla presenza del suo avvocato, visti gli elementi inconfutabili raccolti dai militari, il 28enne ha confessato.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri di Colleferro hanno sottoposto l’uomo a fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina e omicidio preterintenzionale poiché la vittima, a distanza di un mese dall’accaduto, è deceduta in ospedale dov’era ricoverato. Il soggetto è stato associato presso il carcere di Velletri e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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cittadino (mercoledì, 09 gennaio 2019 14:45)
ma lo arrestate pure ?