Rapine ai danni dei benzinai.
Il padre di uno dei banditi, un ragazzo incensurato e di buona famiglia, incastra il figlio denunciandone la sua scomparsa.
L'altro ieri il ragazzo, un trentenne che lavora a Siena, uscito dal
casello di Frosinone, aveva telefonato ai genitori dicendo loro che prima di rientrare a casa sarebbe uscito con alcuni amici.
Il padre però dopo alcune ore, vedendo che il figlio non rientrava, si era recato in caserma ed aveva denunciato la scomparsa del giovane. Ai carabinieri aveva dato le generalità del ragazzo e la targa della BMW sulla quale viaggiava.
Era stato proprio quel dettaglio ad insospettire i militari che stavano effettuando le ricerche di una macchina proprio di quel modello, indicata dalle vittime come l'auto utilizzata dai rapinatori. Avendo anche il numero di targa il ragazzo era stato ritrovato nel giro di pochissimo tempo.
I poliziotti della sezione Volanti lo hanno fermato nei pressi di Ceccano. Il complice è stato invece bloccato poco dopo nella sua abitazione nella città fabraterna.
Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori nella stessa serata la coppia aveva messo a segno quattro rapine: una in un distributore in viale America Latina a Frosinone, un'altra alla pompa di benzina “New Energy” di Patrica, un’altra ancora in una tabaccheria a Lenola e per finire al "Caffe Shop" sull'Appia in territorio pontino.
Per spaventare le vittime i due malviventi utilizzavano dei cavatappi di ferro. Oggi verranno processati per direttissima. A difendere gli arrestati gli avvocati Giuseppe Lo Vecchio e Filippo Misserville.
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Mrk (lunedì, 26 novembre 2018 23:55)
E deo remasi
Pi (martedì, 27 novembre 2018 15:39)
Un bel pezzo di corda e non daranno più guai