Persequitata dalla Religione

già dalla nascita del suo primo figlio, quando il parente l'aveva costretta a firmare in ospedale dei documenti sui quali rifiutava eventuali trasfusioni. L'uomo le aveva impedito persino che il figlio venisse battezzato.

Maria però ben presto si era recata di nuovo in chiesa per ritornare alla sua religione cristiana. Una decisione che aveva esacerbato di più il cognato che non perdeva occasione per farle ogni genere di dispetto. Pur di far star male lei ed i suoi figli arrivava ad accendere la motosega per ore.

Ad appoggiarlo in questi comportamenti scorretti anche il figlio di 25 anni. Quest’ultimo aveva iniziato a perseguitare le cugine anche quando si trovavano a scuola. Ad interrompere le vessazioni e le persecuzioni, una delle figlie di Maria.

La ragazzina, di soli 14 anni, proprio mentre stava guardando quarto Grado aveva avuto l'idea di chiedere aiuto ad una persona intervistata alla quale il cognato aveva ucciso la sorella.

E proprio tramite quella donna che era riuscita a contattare via computer, era riuscita ad arrivare al Telefono Rosa di Frosinone presieduto da Patrizia Palombo e che ha sede a Ceccano.

L’avvocato dell’associazione umanitaria che da anni si occupa di contrastare la violenza sulle donne, Cristiana Cialone si era subito adoperata per aiutare Maria ed i suoi tre ragazzi. Padre e figlio adesso sono stati denunciati. Per entrambi è scattato il divieto di avvicinamento in attesa che la procura concluda le indagini.