È scattata questa mattina all’alba l’operazione dei carabinieri.
Sei persone sono finite in manette.
Farebbero parte di un’organizzazione dedita
allo spaccio di stupefacenti. Il gruppo operava nella città di Anagni. In particolare nel centro storico. Lo spaccio avveniva proprio grazie alle mura cittadine.
I pusher ed i clienti si scambiavano dosi e soldi nascondendoli negli anfratti dei muri. In questo modo i due non si incontravano e quindi non c’era possibilità, da parte delle forze dell'ordine, di "pizzicare" il pusher al momento dello cessione della droga. Parliamo di cocaina. Dopo una lunga fase di indagini è partito il blitz.
Dalle prime ore della mattinata personale della Compagnia Carabinieri di Anagni, nella Provincia di Frosinone, ha dato esecuzione ad una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Frosinone.
Il provvedimento riguarda, come detto, sei persone. Tre italiani e tre albanesi. Tutti ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”.
Le indagini, condotte con l’ausilio di mezzi tecnici, ha permesso di individuare anche il canale di approvvigionamento della droga che risultava provenire da un gruppo criminale ben più ampio di origine Albanese.
In pratica la cocaina arrivava ad Anagni tramite corrieri albanesi.
Questi la consegnavano ad una coppia di anagnini.
I due utilizzavano come deposito una cantina di un anziano, ignaro di quanto avvenisse.
Poi la coppia veniva contattata telefonicamente dai clienti.
L’appuntamento per i soldi. La droga invece era nascosta negli incavi delle mura.
In questo modo lo spacciatore non poteva mai essere sorpreso a cedere dosi di stupefacente.
Neppure la perquisizione nella casa dei due ha portato a risultati, proprio perché la droga non era detenuta in casa.
Tre degli arrestati si trovano nel carcere di Frosinone.
La donna a Roma Rebibbia. Per altri due invece sono scattati i domiciliari.
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