Falso ideologico, peculato e tentata corruzione.
Sono questi i reati per i quali dodici medici dell'ospedale di Frosinone dovranno comparire il prossimo dicembre davanti al giudice per le udienze preliminari.
Secondo le accuse avrebbero
favorito numerosi pazienti che si erano recati al pronto soccorso, utilizzando dei falsi certificati.
L'inchiesta che risale agli anni 2013-2014 era stata avviata dagli uomini del Nucleo Antisofisticazioni di Latina a seguito della segnalazione di un privato cittadino il quale aveva lamentato ore ed ore trascorse davanti alla sala di attesa del pronto soccorso per poter essere visitato.
A questo aveva aggiunto che pazienti che non correvano pericolo di vita come per miracolo venivano subito monitorati dai medici del pronto soccorso come se stessero in codice "rosso". A seguito di quella segnalazione erano scattare le indagini da parte dei Nas.
Un'affermazione che aveva trovato riscontri dalle indagini effettuate dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni. Secondo la procura dietro quell'improvviso peggioramento c'era la mano dei medici indagati con le loro false certificazioni.
Da qui la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero dr. Giuseppe De Falco. Gli indagati che si sono rivolti ai loro legali di fiducia per essere rappresentati nelle opportune sedi hanno respinto ogni addebito.
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franco (sabato, 27 ottobre 2018 08:52)
Penso che potrebbe essere tutto tempo perso.
... l’inchiesta risale al 2013/14 e quando finirà? Come?