Si è avvalso della facoltà di non rispndere.
Parliamo del dottor Franco Aversa primario di ematologia a Parma.
Il medico frusinate era rimasto coinvolto nella "Operazione Conquibus" accusato di corruzione.
Questa mattina è stato ascoltato dal gip di Parma per l'interrogatorio di garanzia. Era accompagnato dal suo legale di fiducia Enrico Cozzari del foro di Perugia e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Identica situazione per altri tre medici coinvolti.
I legali difensori hanno consigliato questa linea di condotta perchè preferiscono prima studiare bene tutte le carte. Oltre al famoso ematologo di Frosinone è stata interrogata anche Paola Gagliardini, amministratrice delegata della "Csc servizi congressuali" di Perugia anche lei collocata agli arresti domiciliari.
L'amministratrice che ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee avrebbe respinto tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Da alcune indiscrezioni trapelate la donna avrebbe spiegato al magistrato inquirente il suo ruolo all'interno di quel Centro.
Ruolo che consisteva nel dover intraprendere contatti con coloro che dovevano organizzare i congressi. Tutto secondo l'indagata sarebbe avvenuto alla luce del sole attraverso azioni molto cristalline.
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Pi (martedì, 09 ottobre 2018 06:13)
Più fanno leggi complicate e piu’ tanti trovano il modo di imbrogliare e prima che risolvono questo caso c’è ne saranno altri cento non risolti per via della burocrazia che abbiamo in Italia e “sembra” che nessuno abbia voglia di snellire le varie cose purtroppo