Omicidio Capirchio, la procura ha disposto un supplemento delle indagini.
Secondo alcune indiscrezioni dovrebbero essere ultimati altri rilievi di carattere tecnico.
Soltanto al termine di questi
risultati il pubblico ministero dr. Vittorio Misiti potrà concludere l'inchiesta presentando il rinvio a giudizio nei confronti del pastore di 52 anni Michele Cialei, oggi detenuto in carcere per il reato di omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Al momento sul registro degli indagati risulta anche il figlio del pastore Terenzio Cialei. I familiari del povero Capirchio, rappresentati dall'avvocato Filippo Misserville sono fiduciosi nel lavoro della magistratura.
Non appena saranno terminati tutti gli esami il legale presenterà richiesta per la restituzione della salma di poter celebrare i funerali. Intanto proprio nei giorni scorsi il figlio del pastore arrestato è stato interrogato dagli inquirenti.
Ma il ragazzo, accompagnato dal suo difensore di fiducia, così come ha fatto il padre, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per la cronaca ricordiamo che l’allevatore di Vallecorsa di 59 anni scomparve dalla sua abitazione il 23 ottobre del 2017.
Ai familiari aveva detto che sarebbe andato a sistemare i cavalli al pascolo, ma da quel giorno di lui si erano perse le tracce.
L'uomo (in foto) è stato ritrovato cadavere nel marzo scorso in una cavità naturale ad Imbifri, in territorio di Lenola.
Ucciso e fatto a pezzi era stato chiuso in due sacchi di juta. Gli elementi raccolti dagli investigatori hanno fatto scattare le manette nei confronti di Michele Ciialei che però non hai mai confessato il delitto.
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