Emerge un quadro familiare drammatico per l’omicidio commesso ieri notte ad Esperia dove il figlio Mario Teoli ha ucciso il padre Antonio, probabilmente a seguito dell’ennesima violenta lite tra i due.
Una situazione di profondo disagio sociale, conosciuta da tutti ad Esperia, anche dalle autorità.
Padre e figlio erano già conosciuti dai Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo. In passato era stato richiesto il loro intervento proprio da uno dei due, esasperato dal comportamento dell’altro e meno di un anno fa erano stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ed in un’occasione lanciarono delle pietre ad una delle pattuglie intervenute.
Qualche tempo fa, raccontano alcuni concittadini il ragazzo fermato dai carabinieri per un controllo, diede in escandescenza colpendoli con un pugno e minacciandoli con un coltello. Non di rado, la sera, le macchine che passavano sulla provinciale che conduce verso la superstrada Cassino-Formia erano oggetto di sassaiole, senza un motivo preciso, da parte del ragazzo.
Come pure sembra fossero continui litigi tra i due causati dall’abuso di alcool, litigi che sfociavano in aggressioni violente, segnalate più volte dai vicini alle autorità. Una situazione conosciuta insomma, che aveva costretto parenti prossimi a lasciare il paese perché la loro vita era diventata un inferno: la cognata a rientrare a Rocca D’Evandro, suo paese d’origine, l’altro figlio di Antonio a trasferirsi a Cassino.
Dopo la Lite Chiama il 118
È stato lo stesso Mario (In foto), dopo aver colpito a morte il padre, a chiamare il 118.
Quando i sanitari sono giunti sul posto hanno trovato il corpo del 68enne padre riverso a terra vicino ad un pozzo, subito fuori l’ingresso di casa, ormai privo di vita.
Sarà ora il medico legale, Dottoressa Daniela Lucidi, ad indicare le ragioni della morte e stabilire l’oggetto con cui sono state inferte le ferite (sono stati sottoposti a sequestro un coltello, nonché cocci di vetro) ad Antonio Teoli a seguito del conferimento da parte del Pubblico Ministero Dott. De Franco di Cassino.
Il figlio Mario è in stato di fermo per “omicidio volontario”, piantonato dai Carabinieri all’ospedale di Cassino. Lui stesso infatti ha riportato delle ferite da taglio all’altezza del torace ed alcuni tagli alle mani.
Visto lo stato di forte agitazione, i sanitari lo hanno sedato disponendone il ricovero. Sulla scena del crimine i rilievi sono stati eseguiti dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone.
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