Scommesse Clandestine. Raffica di Condanne

II sospetto degli investigatori era che affiliati della mafia avessero potuto allungare i loro tentacoli nel territorio ciociaro.

 

In questo contesto erano state avviate da parte della Finanza e dei carabinieri le indagini che vertevano su

un giro di scommesse clandestine che si celavano dietro a dei negozi che vendevano materiale da copisteria. E proprio otto mesi fa a seguito di questa inchiesta finirono nel mirino della procura cinque persone.

 

Tra queste Danilo di Maria un 48enne nato a Catania ma residente a Ferentino indicato come colui che aveva messo in piedi un vero e proprio business delle scommesse online illegali.

 

Ieri mattina presso il tribunale di Frosinone si è celebrato il processo a carico di Danilo Di Maria, che è stato condannato a quattro anni, la moglie Giovanna Santa Ficheira tre anni, Gastone Pio Breddo, Antonio Damanti e Gianni Fiorini sono stati condannati ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa).

 

Danilo Di Maria, accusato di essere il capo dell'organizzazione che ruotava intorno alle scommesse clandestine, dopo otto mesi di reclusione ha potuto beneficiare dei domiciliari.

 

Per tutti è caduta l'aggravante dell'affiliazione mafiosa. Le giocate venivano effettuate attraverso dei bookmaker stranieri che non erano autorizzati ad operare in Italia.

 

In questo modo le vincite erano molto più consistenti proprio perché i bookmaker non essendo autorizzati in Italia non erano soggetti a tassazione. Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Lo Vecchio, Marco Ripamonti e Gianpiero Vellucci.

Scrivi commento

Commenti: 0