Il platano è un alto fusto ornamentale, una pianta gigantesca, un albero da ombra.
L’uso più comune lo vede crescere in fregio a viali e strade creando così quello che si definisce arredo urbano.
Tipico esempio nella città di
Frosinone è viale Roma che nella comune vulgata è definita come “l’Alberata”. Si tratta di un viale che parte dalla parte bassa e pianeggiante del capoluogo ed arriva al centro fra curve e tornanti.
Senza soluzione di continuità i margini della predetta strada sono limitati, per l’appunto, da platani secolari.
Anche in via Marittima (nei pressi del quartiere Ferrovia) e in località De Matthaeis ne trovi a decine.
Segno evidente di una scelta oculata operata – già dai primi dell’ottocento - per creare quello che oggi definisce “verde urbano”. Non a caso infatti il platano rappresenta, insieme al tiglio, l’essenza forestale deputata (per antonomasia) all’arredo viabile.
Per il tiglio si percorra viale America Latina, viale Mazzini, piazza VI dicembre, viale Marconi e altro.
In concreto si tratta di alberi particolarmente adatti a crescere ai margini delle strade e incastrati nei marciapiedi poiché dispongono di un apparato radicale non superficiale ma, anzi, quasi fittonante.
Veniamo a noi. E’ di poche ore la notizia che un grosso platano è caduto a Roma in Viale Angelico, quartiere Prati (vedi foto 1). Ha distrutto due auto e fortunatamente non ha provocato danni alle persone.
La domanda che ci si pone è quella di sapere quale sia lo stato del controllo dei nostri platani cittadini e in particolar modo di quelli di via Roma.
Il solito viandante curioso potrà sincerarsi dello stato di pericolo salendo per “l’Alberata”: vedrà piante ammalorate, scavate e svuotate al proprio interno.
Anche se il viandante è privo delle più elementari conoscenze di agronomia forestale, si renderà conto di piante affette da gravi fito-patologie.
E allora veniamo alla domanda. Perché per i tigli di viale Marconi e America Latina si è proceduto ad un censimento, analisi e catalogazione puntuale mentre, altrettanto non è stato fatto per i platani di viale Roma? Il tiglio è forse più pericoloso del platano? E quanto è costato il censimento dei tigli? Ma se il tiglio è degno di una tutela superiore a quella del platano, che dire allora della “spinacacia”?
Il cittadino urbano dirà “ma di che pianta stai a parlà?” Ti sto parlando della robinia pseudo acacia che da diverso tempo impedisce il completamento dello stadio Stirpe (il Casaleno per intenderci). E’ meno nobile del platano o del tiglio. Ma per la storia dello stadio Stirpe, è molto più insidiosa. Ci torneremo su fra qualche giorno.
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Marzia (martedì, 10 luglio 2018 18:56)
Non tocate il verde e l,unica cosa bella della citta