Il Centro Storto

Centro Storto.

 

Volevamo scrivere storico ma in realtà meglio così: il centro è storto.

 

È un centro storto, che si ritorce su se stesso.

 

È un centro che fa storcere il

 

naso quando lo si indica al visitatore. In effetti di storico c’è ben poco. È, si vero, che la seconda guerra mondiale lo ha distrutto per oltre l’80% ma è pur sempre vero che qualche “politica” più oculata avrebbe potuto farlo rivivere. Ed invece… L’irreversibile fenomeno di abbandono del centro storico di Frosinone, non conosce tregua.

Cominciarono gli abitanti trasferendosi in comodi e nuovi alloggi nella zona bassa e pianeggiante della città e stabilitisi a Colle Timio, Selva Piana, Cavoni, via Mària, ecc.  

 

Senza contare quelli che fissarono la loro dimora a Tecchiena e nelle confinanti periferie verolane, ripane e torgiane.

 

Seguirono gli uffici: la Questura, il Catasto, la Camera di Commercio, la Coldiretti, l’Ispettorato agrario, il Medico provinciale, l’Automobil club… e chi più ne ha, più ne metta. Stiamo citando in un ordine cronologicamente sparso e disordinato.

 

Poi ci si misero anche i commercianti, ammaliati dall’eldorado di via Aldo Moro e territori circostanti. Un esodo biblico delle genti e delle istituzioni.

Un centro storico (sic!) che tale si può definire solamente per effetto della perimetrazione del Piano Regolatore Generale degli anni ’70 che individua, nella zona “A”, l’acrocoro collinare cittadino (Corso della Repubblica, Porta Campagiorni, San Lorenzo, il Giardino, via Garibaldi, ecc. ecc.).

 

A fronte di questa definizione redatta ai soli fini urbanistici e per eventuali nuove costruzioni, si atteggia in modo contrastante l’inflessibile giudizio e veritiera opinione di Tommaso Landolfi che descrive la vecchia città, in modo impietoso ma certamente inesorabile: ovvero cosa sia il centro storico di Frosinone.

 

L’interessato lettore vada a ricercare lo scritto del Landolfi intitolato “I contrafforti di Frosinone” e ne resterà allibito. Nel tempo c’hanno messo le mani in tanti per far rivivere questo nucleo storico.

Il “giugno frusinate” fu il primo tentativo; poi idearono diverse iniziative, tutte miseramente fallite.

 

Fino ad arrivare a un pittoresco e folkloristico progetto di rifacimento delle facciate. Anch’esso, sembra, pietosamente accantonato.

 

Adesso ci si è messo pure San Silverio che per non sfigurare con gli spettacolari confratelli Ambrogio da Ferentino, Sisto di Alatri e il supinese Cataldo (recte: Catallo), e per non fare la solita annuale brutta figura, ha preferito disertare il 20 giugno con misteriose complicità meteorologiche.

 

Varrà la pena di continuare lo studio del fenomeno.

Perché certo non basteranno finte vetrine e concorsi floreali (tra l’altro con scarsa partecipazione) per far rivivere il centro storto.

 

E meno male che c’è pure un “assessore” ad hoc.

 

Intanto una delle poche iniziative spontanee come le “Cantine Aperte” hanno saltato il giro… chissà forse a settembre come gli studenti che non raggiungevano la sufficienza. Ma il voto negativo non lo daremo allo studente impreparato semmai a chi avrebbe dovuto prepararlo.

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Commenti: 5
  • #1

    #1 (domenica, 24 giugno 2018 20:19)

    Siamo una città allo sbaraglio. Colpa di una politica mediocre ( di ogni schieramento) e di un pressappochismo dilagante. Si dà risalto al nulla e si scoraggia chi vuole fare, in nome di un incapacità amministrativa. Si aspettano i predatori da fuori affinché salvino questo paesone.

  • #2

    marco (lunedì, 25 giugno 2018 10:30)

    e basta, basta per piacere…..sempre a dare la colpa ai politici…..se nell'unica piazza decente di Frosinone insiste-dove una volta c'era il serbatoio dell'acqua- vergognosamente una palazzina con le mattonelle rosse è colpa dei politici? se i proprietari dei locali commerciali del centro storico chiedono ancora somme assurde di affitto e hanno fatto naufragare il progetto di creare una zona outlet, di chi è la colpa?
    Se anni fa i residenti hanno fatto chiudere i pochi locali- che caratterizzano tutti i centri storici- a causa degli "schiamazzi", invece di esigere un servizio di polizia municipale notturno (richiesto dall'allora sindaco ma che non si fece per il rifiuto del sindacato dei vigili), è colpa dei politici?
    Se i frusinati preferiscono respirare lo smog di via aldo moro mentre consumano l'aperitivo…..se buttano l'immondizia ovunque e la raccolta differenziata diventa una restrinzione delle proprie libertà... se una pista ciclabile è un pericolo per le attività commerciali….se l'isola pedonale è una inutile scocciatura…..se Frosinone è da sempre una delle città più brutte d'Italia…..

    Insomma , le responsabilità sono tutte nostre e i nostri rappresentanti (a livello locale e nazionale) ci rappresentano alla perfezione.

  • #3

    roberto (lunedì, 25 giugno 2018 12:14)

    come al solito, vere entrambe le cose, come è vero che la scelta di chi ci governa è la nostra.

  • #4

    Mm (martedì, 26 giugno 2018 00:00)

    Vedo che il problema appassiona tante persone.....eppure quando eravamo ragazzi stavamo sempre per quelle strade! Ma che si può fare? Chi ha qualche buona idea?

  • #5

    E già..... (martedì, 26 giugno 2018 08:28)

    Cosa fare? Signori pieni di idee è il vostro momento..........