Secondo le accuse numerosi medici dell'ospedale di Frosinone avrebbero firmato falsi certificati per favorire il ricovero di persone di loro conoscenza.
Nell'inchiesta avviata dalla procura sono quindici i dottori iscritti sul registro degli indagati per l'ipotesi
di reato di peculato e falso. Ma nei giorni scorsi il pubblico ministero Giuseppe De Falco che ha portato avanti le indagini, a seguito delle memorie difensive depositate dagli avvocati, ha chiesto l'archiviazione almeno per tre di loro.
Si tratta di Sergio Santangeli, dirigente medico ecografista dell'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone, Nicola D'Emilia, chirurgo ed ex primario del reparto di medicina del nosocomio frusinate e Norberto Venturi, anche lui chirurgo ed ex primario dello Spaziani. Tutti e tre erano accusati di falso ideologico.
Tutto era iniziato a seguito di una lettera anonima nella quale venivano denunciati disservizi e clientelismi al pronto soccorso. I Nas erano stati incaricati di effettuare gli accertamenti del caso.
E proprio questi ultimi avevano notato che numerosi pazienti che all’accettazione erano stati classificati con un codice verde e quindi non in pericolo di vita, a distanza di pochissimo tempo risultavano essere stati visitati e sottoposti a tutte le indagini e terapie del caso come chi si trovava in codice rosso.
Qualcuno dunque falsificava il loro stato di salute per poter permettere l'ingresso in ospedale. Nei giorni scorsi la richiesta di archiviazione per i tre medici. Per gli altri dodici, tutti iscritti sul registro degli indagati il pm avrebbe chiesto il rinvio a giudizio.
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Pi (lunedì, 30 aprile 2018 12:06)
E la notizia dov’è? Corruzione in Italia ? No non ci si può credere
Fort (lunedì, 30 aprile 2018)
Vigliacchi