Numerose le rapine ai danni di distributori di benzina.
Sia in provincia di Frosinone che di Latina.
Prese di mira anche diverse attività commerciali nel periodo che va da luglio a
dicembre 2017. Ora però non potranno più proseguire i loro intenti delittuosi. I carabinieri del nucleo operativo di Cassino li hanno rintracciati ed arrestati.
Tre le persone che hanno ricevuto i fermi di indiziato di delitto, così come disposto dal Pm Bulgarini della procura della repubblica di Cassino. Al termine delle formalità di rito sono stati condotti presso il carcere della città martire.
Era stata denominata la banda della R6 per via della Moto Yamaha utilizzata nelle rapine. I tre sono finiti in manette questa mattina.
A loro vengono addebitate almeno sei rapine. A Cervaro (edicola), a Spigno Saturnia in provincia di Latina (Distributore), San Vittore nel Lazio (distributore), Rocca d’Evandro in provincia di Caserta (bar), quella ad un distributore lungo la Casilina e quella all’interno di un supermercato di Cassino. Tutti giovani: 22, 26 e 27 anni.
Modus Operandi. Colpivano attività commerciali soprattutto la sera, in orario di chiusura, prevalentemente distributori di carburanti situati nel basso Lazio. Il “modus operandi” sempre lo stesso: Chi eseguiva materialmente la rapina mostrava alla vittima – senza tirarla fuori dalla cintola dei pantaloni – una pistola semiautomatica, di colore scuro, simile a quella in uso alle Forze dell’Ordine.
Altra particolarità che legava i delitti tra loro, o meglio il filo conduttore era l’inflessione dialettale con cui si esprimevano i rapinatori, un accento locale ovvero alto casertano-basso Lazio.
In un’occasione si erano proposti di aiutare un giovane in difficoltà economiche, ad ottenere un finanziamento di 20 mila euro presso una fantomatica società finanziaria. Così facendo però gli “spillavano” prima la somma di mille euro poi, ne hanno chiesti altri 450 che la vittima però, accortosi di essere stato truffato, non ha consegnato anche perché non aveva disponibilità economiche.
Successivamente è stato affrontato e malmenato brutalmente per ottenere altre somme di danaro. In un’occasione è stato rapinato della somma di 200 euro e di alcuni documenti personali che lo stesso aveva appena ricevuto dal suo datore di lavoro. Ora sono in carcere. Dovranno rispondere di “rapina aggravata e continuata, sequestro di persona, estorsione, truffa e porto illegale di armi”.
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Pi (venerdì, 20 aprile 2018 05:22)
Non dategli da mangiare gratis, fateli lavorare per il cibo e se lo rifanno impiccateli fate così un gran favore alla società
benzina (venerdì, 20 aprile 2018 10:02)
Metterli in galera è inutile, la cosa giusta e farsi ridare almeno 6 litri di benzina che hanno rubato e dargli fuoco.