Acea risponde punto per punto alle contestazioni fatte dall’assemblea dei sindaci dell’Ato 5.
23 i punti nei quali sarebbero elencate le inadempienze di Acea al contratto.
Ma l’amministratore delegato della società Paolo Saccani (in foto) li smonta uno per uno. “Ieri abbiamo consegnato le nostre controdeduzioni alla segreteria tecnica operativa e a tutti i sindaci. Intanto è singolare che il soggetto che ci accusa di inadempienze è lo stesso che per anni è stato inadempiente.
Ricordiamo la mancata approvazione della tariffa 2006-2011 per la quale adesso i cittadini della provincia devono pagare un conguaglio di 76 milioni di euro. La mancata predisposizione tariffaria per il periodo 2013, 2014 e 2015, avvenuta solo dopo due diffide formali ad adempiere. La tardata approvazione del piano degli investimenti. Il mancato trasferimento della gestione dei comuni di Paliano, Atina e Cassino".
Ma cosa contestano invece i sindaci ad Acea? L’apertura di sportelli territoriali?
"Si è vero che da contratto ne erano previsti 16 ma il contratto è stato stilato nel 2003, la realtà è cambiata e per molte operazioni gli utenti si servono del telefono o del web. In ogni caso - dice Saccani – noi siamo disponibili ad aprirne altri, oltre ai quattro già in funzione (Frosinone, Sora, Cassino e Fiuggi). Sia chiaro che comunque il costo verrà addebitato in tariffa”.
I 30 Milioni di debiti di Acea. Ma il punto critico per Acea è invece il mancato pagamento dei canoni di concessione, sei milioni e mezzo di euro all’anno. Qui Saccani è sulla difensiva: “È vero che non sono stati pagati ma questo perché la società non era in condizioni, per il mancato aggiornamento della tariffa, di far fronte all’onere finanziario. Non appena ci sono stati riconosciuti i 76 milioni di conguaglio abbiamo ricominciato a pagare”.
Ma vi è rimasto comunque un debito di circa 30 milioni di euro. Se e come intendete procedere al pagamento di questa cifra? “Abbiamo chiesto un tavolo di confronto con i sindaci dove ci attendiamo un accordo. In quella sede stabiliremo insieme ai sindaci come restituire la cifra”.
La somma potrebbe essere restituita in tariffa? “Certo, si può fare. Comunque Acea con due lettere ha chiesto all’ente d’ambito l’apertura di un tavolo per stabilire un piano di rientro. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito”.
Vi viene contesta anche la mancata acquisizione del servizio idrico nel comune di Cassino. “Qui siamo al paradosso. Suona anche provocatorio dopo la battaglia legale proprio col comune per farci consegnare le chiavi dell’acquedotto. Nonostante il sindaco non abbia adempiuto ad una sentenza del consiglio di Stato, adesso lo stesso primo cittadino contesta a noi di non aver preso in carico il servizio?”
A proposito di Cassino come intendete procedere? “Poiché credo che le sentenze della magistratura vadano rispettate abbiamo preparato un esposto che la settimana prossima presenteremo in procura”.
Come giudica l’ultima decisione dei sindaci in merito all’aumento della tariffa idrica? “È una non decisione. Si rinvia a data da destinarsi, non c’è neppure un termine stabilito quindi i sindaci vanno incontro ad un altro maxi conguaglio che poi dovranno pagare i cittadini”.
Gli interventi sulle condutture. Anche qui vi è una contestazione. “Oggi ci troviamo a fare una montagna di interventi perché siamo di fronte a condutture vetuste. Ci contestano 33 mancati interventi senza dirci però dove e quando. Come si fa a rispondere? Inoltre mediamente all’anno Acea opera circa 10 mila interventi. Seppure fossero veri quei 33 parliamo di una percentuale irrisoria (0,003%) di mancati interventi”.
Frosinone paga l’acqua più di Roma perché? “Intanto la tariffa non è decisa dal gestore. Poi deve tener conto dei costi operativi. Se mettiamo a confronto Frosinone con Roma qui ci sono 500 mila abitanti e ci sono 134 impianti di depurazione. A Roma con oltre tre milioni e mezzo di abitanti ce ne sono solo 170.
A Frosinone città le perdite idriche sono state calcolate intorno al 73%. Non sono troppe? “Se non si approvano le tariffe e non si fanno piani di investimento non si possono neppure sostituire i tubi che di conseguenza, essendo già vecchi, non possono che peggiorare. In ogni caso ritendo che non si tratti solo di perdite idriche ma c’è da considerare anche un alta percentuale di abusivismo, intorno al 40%”.
In parole povere chi non paga l’acqua la mette in conto a tutti quelli che la pagano.
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ciociaro (giovedì, 15 settembre 2016 13:00)
Per ora, vorrei chiedere al Signor/Dottor/Ingegner SACCANI una cosa sola e semplice, per favore mi può far vedere le sue ultime bollette dell'acqua? La prego me le faccia vedere per favore. Grazieeeeeee