“Dai verbali della Conferenza dei Servizi del SIN Bacino del Fiume Sacco… riemerge la questione dello stato di contaminazione dell’area ex AGIP Petroli, oggi Viscolube".
È quanto scrive Retuvasa la rete per la tutela e valorizzazione del fiume Sacco. Secondo l’associazione “la bonifica dell’area è lontanissima dal conoscere la conclusione, nonostante il suo iter sia cominciato alla fine del 2002”.
Inoltre dei 4 cicli previsti di bonifica con tecnica di landfarming “non è stato completato neppure il secondo, pressoché fermo dal 2009”. Insomma mentre la Viscolube spa sostiene che non vi sono fenomeni di migrazione della contaminazione verso l’esterno, ARPA Lazio comunica al Ministero dell’Ambiente che “ancora persiste una rilevante contaminazione di inquinanti nelle acque sotterranee, sia all’interno del sito”.
Il Ministero ha dunque predisposto un tavolo tecnico per risolvere il problema della diffusione della contaminazione, che coinvolge, a differenti livelli e con specifici compiti, ARPA Lazio, ISPRA, Comune di Ceccano e Viscolube spa. Le relative azioni di tale organo sono in corso, ed entro il 20 luglio la Viscolube spa è tenuta a presentare un’Analisi di Rischio e conseguentemente una Variante del progetto di Messa in Sicurezza dei suoli contaminati.
Ma il problema inquinamento, secondo Retuvasa, non riguarda solo la Viscolube: “È importante rilevare come la contaminazione da solventi organoclorurati non interessi solo l’area oggi Viscolube spa, ma anche l’area Klopman International srl e l’area ex Schlumberger nel Comune di Frosinone, vicino alla discarica Le Lame. Ci chiediamo come mai vi sia interesse, da parte dei politici e della maggior parte degli organi di controllo, solo per la contaminazione provocata dalla discarica, posto che le due aree precedentemente citate presentano profili di rischio, nonché già alcuni riscontri, molto più preoccupanti”.
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lasciamo stare (domenica, 26 giugno 2016 21:06)
Perché non fanno i controlli reali in Klopman? Mio padre ha lavorato 20 anni lì. Alcuni dei suoi colleghi gli hanno mostrato le mutande piene di coloranti a fine turno. Alcuni non ci sono più. Non gliene importa niente a nessuno. Lì dentro ci sono veleni che quelli in Russia a confronto sono dolcificanti. Ma si sa, basta che paghi le persone giuste ed i controlli ti arrivano avvisandoti un mese prima, ti prepari, metti a posto gli impianti ed una volta terminata l'ispezione... che schifo. Lo sanno tutti ma tutti tacciono per un posto da schiavo e per mangiare un tozzo di pane.
Italia (martedì, 28 giugno 2016)
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di
canoa, con equipaggio di otto uomini. Entrambe le squadre si allenarono e quando
arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi
vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management
decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di
progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini
Ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e
sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management diede una chiara prova di capacità
gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la
struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero
alla conclusione che nella squadra italiana c’erano troppo persone a comandare e troppo
poche a remare. Con il supporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente
la struttura della squadra.
Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo
dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per ampliare il
suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità. L’anno dopo i giapponesi vinsero
con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati
Ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come
ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostro che era stata
scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato
doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.
&&& (martedì, 28 giugno 2016 14:34)
Accidenti che metafora!
che disastro (martedì, 28 giugno 2016 18:31)
Siamo una squadra fortissimi!
Eh eh...
Aaa (lunedì, 20 novembre 2017 23:53)
Bellissima parabola