Ci potrebbe essere lo zampino della mafia siciliana su alcuni colpi messi a segno in provincia di Frosinone. In particolare quello della rapina consumata ieri a Piedimonte San Germano. A portala a termine infatti sono state quattro persone, tre delle quali già in manette. Almeno uno di questi, tra i precedenti penali risulta facente parte attiva del clan mafioso dei Nitto Santapaola. È quanto affermato questa mattina dal procuratore capo della repubblica di Cassino che ha firmato gli arresti dei tre siciliani e previsto per loro il rito per direttissima. Questi per introdursi all’interno dell’ufficio postale avrebbero tagliato le barre poste alla finestra della stanza del direttore. Quindi con un grosso martello (vedi foto) hanno frantumato il vetro blindato e si sono introdotti all’interno. Erano disarmati ma sono comunque riusciti a portare via il denaro contenuto nelle casse, circa 37 mila euro. 20 mila di questi sono stati recuperati a bordo dell’auto utilizzata per la fuga (risultata rubata la mattina stessa a Cassino ai danni di un operaio Fca). Il resto del bottino potrebbe essere nelle mani del quarto uomo attualmente ricercato.
Quando sono usciti dall'ufficio postale si sono imbattuti in un postino che rientrava. Per impedirgli qualsiasi tipo di reazione e guadagnarsi la fuga lo hanno aggredito sbattendolo a terra. Proprio questa aggressione però ha causato il loro arresto.
Un carabiniere ha notato due persone che, con il passamontagna calzato, scendevano da una Fiat Tipo per inseguire un dipendente delle poste. La reazione dei Carabinieri e dei Poliziotti intervenuti subito è stata fulminea; dopo una breve colluttazione uno dei rapinatori è stato bloccato mentre gli altri tre si sono dati alla fuga. Nel contempo il Carabiniere, libero dal servizio, si è posto all’inseguimento di uno dei fuggitivi riuscendo a bloccarlo a poca distanza dove veniva immediatamente raggiunto dagli altri colleghi che procedevano all’arresto del malvivente.
La fuga di un terzo rapinatore, però, è durata pochissimo perché, braccato dalle forze dell’ordine, è stato ammanettato dopo pochi minuti di corsa forsennata. La perquisizione dell’auto e dei malviventi ha consentito di recuperare quasi 20.000 euro in banconote da 20 e 50 euro, molte delle quali contenute in una cassetta di sicurezza di un Postamat, nonché passamontagna guanti ed arnesi atti allo scasso.
L’ingente somma, la cassetta di sicurezza e gli altri oggetti, facevano subito capire che i quattro delinquenti avevano consumato un colpo già prima di prendere di mira il postino, ed infatti le due sale operative della Polizia e dei Carabinieri, segnalavano ai colleghi che pochi minuti prima dell’intervento, era stata consumata una rapina all’ufficio postale di via Tony Aceti, dove 4 malviventi travisati erano penetrati durante la pausa pranzo, sfondando un vetro posteriore dell’istituto e, dopo aver minacciato il direttore e gli altri impiegati, avevano prelevato con la forza i soldi destinati al Bancomat ATM, dandosi alla fuga proprio a bordo della citata Fiat Tipo.
L’auto, di proprietà di un operaio di Cassino, era stata rubata nella mattinata, mentre il sopralluogo all’Ufficio postale, ha rilevato che il colpo era stato preparato con cura, tanto che le sbarre di protezione del vetro, sfondato dai malviventi per penetrare all’interno dell’Ufficio Postale, erano state segate in precedenza, ma lasciate appoggiate per simulare che tutto fosse in ordine.
I tre catanesi, M.C. di 50 anni C.D. di 20 anni e P.V. di 32 anni, tutti con precedenti penali importanti uno anche per associazione mafiosa, sono stati condotti al carcere di Cassino su ordine del Pubblico Ministero di turno della Procura di Cassino, dott.ssa D’Orifice che coordina le indagini e nelle prossime ore chiederà la convalida dell’arresto.
L’ultimo complice è ricercato anche con la collaborazione dei colleghi di Catania, a cui il terzetto non è sconosciuto. La sinergia operativa tra Polizia e Carabinieri è ormai un modello consolidato nella Provincia di Frosinone e sta dando eccezionali risultati in particolare nel contrasto ai reati predatori. Infatti solo nel campo delle rapine a mano armata, consumate in danno di esercizi commerciali in genere, l’arresto di ieri ha riguardato, in pochi mesi, il terzo gruppo di rapinatori; a cominciare dai due rapinatori con l’ascia, che hanno terrorizzato i supermercati delle Provincie di Latina e Frosinone, a cavallo del Natale scorso, per proseguire con la coppia che, durante i primi giorni di giugno, ha colpito per ben otto volte (tra bar e pizzerie), prima di essere arrestata.
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Mah (venerdì, 24 giugno 2016 02:34)
In sicilia è normale prendersi accuse per mafia!