Era stata presentata 5 giorni fa in pompa magna, prima al presidente Mattarella, poi al premier Renzi.
La nuova Giulia non è una macchina qualsiasi: appartiene a un marchio che ha un secolo di storia alle spalle, fiore all’occhiello dell’industria italiana, che Marchionne ed Elkann vogliono rilanciare in vista dei grandi spazi che si aprono sul mercato americano.
Per la produzione della Nuova Giulia si è scelto lo stabilimento Fca di Cassino che è stato completamente rinnovato per l’arrivo di questo modello.
Mentre per la nuova generazione di propulsori sono impegnati gli stabilimenti di Termoli (Campobasso) e Pratola Serra (Avellino). La Nuova Giulia è solo il primo modello del piano di rilancio del brand Alfa Romeo. Il secondo modello sarà il primo suv Alfa, lo Stelvio: la produzione dovrebbe partire entro fine anno, non si sa ancora dove ma probabilmente a Cassino. Il piano prevede altri cinque modelli, che dovrebbero portare la produzione del Biscione a 400 mila unità nel 2020.
Occupazione. Ottime prospettive anche per l’occupazione, che a parere del premier, vedrà un aumento da 4300 a 7700 unità tra gli stabilimenti di Cassino e Pomigliano D’Arco entro il 2018. 1500 operai in più a Cassino? Magari. In realtà c’è chi di tali numeri si fida poco. Tra questi c’è Donato Gatti, segretario generale della FIOM CGIL di Frosinone.
Com’è la situazione, a oggi, nello stabilimento di Cassino? “Ben diversa da quello che è stato detto. Ieri 9 maggio sono partiti i contratti di solidarietà 2016 – 2017, vale a dire che su 3800 lavoratori a Piedimonte sono stati rilevati 1736 esuberi che non potendo più ricollocarli in CIG straordinaria, FIAT ha chiesto, appunto i contratti di solidarietà. Questo comporta una riduzione delle ore in fabbrica e, di conseguenza, una riduzione dello stipendio.
Sono previste o no nuove assunzioni? “Fino a quando non ci sarà il riassorbimento di tutti i lavoratori (da oggi in contratto di solidarietà) nuove assunzioni non ci saranno, a meno che il mercato non dia segni di forte rilancio e questo, così come tutti ci auguriamo, porterà sicuramente a un rilancio dei livelli occupazionali, ma ripeto, dopo il rientro di tutti gli addetti dagli ammortizzatori sociali”.
E gli effetti sull’indotto? Anche tante aziende ciociare lavorano grazie alla Fiat. “Quasi tutte le aziende legate a FIAT hanno avuto lunghi periodi di CIG o di contratti di solidarietà. In alcuni casi, non appena scattava la CIG, tutti i giovani assunti con contratti interinali, venivano mandati via, creando una situazione di forte tensione sul territorio. Con l’avvio del nuovo modello SUV Alfa ed in presenza di forti vendite della Giulia, in particolare sul mercato americano, si potrà pensare a nuove assunzioni “reali”.
Come mai la FIOM viene comunemente considerato un sindacato in “perenne guerra” contro la FIAT? “Ma quale guerra? Il problema della FIOM sono i diritti negati all’interno dello stabilimento. Sono i lavoratori che stanno pagando con 5 anni di CIG e ora contratti di solidarietà. I diritti si sono ridotti; faccio un esempio: con la riduzione di 10 minuti della pausa, che passa da 40 a 30 minuti nella giornata lavorativa, è come se, calcolando le persone che lavorano per 10, mancano 30 unità dalle linee di produzione, con aggravio dei tempi su tutti.”
Ma, insomma, chi festeggia con la nuova Giulia? Sicuramente Marchionne che vedrà il suo compenso milionario, schizzare ancora più in alto.
Davide Della Rosa
Scrivi commento
un estimatore (martedì, 10 maggio 2016 14:41)
BRAVO GATTI!!!
Alfa romeo... (martedì, 10 maggio 2016 22:50)
Ma come si fa a comprarsi un alfa romeo nel 2016? A me ricordano tutte l' alfasud. Ma che schifo di auto sono? Tutte vecchie e uguali. Alfa. L'auto del tarpano medio.
lettore (mercoledì, 11 maggio 2016 09:10)
dovrei comprare una nuova auto .... sono indeciso....
qui under (mercoledì, 11 maggio 2016 15:13)
A cassino fanno macchine scarse libertà di espressione la mia