“Pronto? Suo figlio ha avuto un incidente stradale”. Questa più o meno la frase che si è visto rivolgere un anziano signore del capoluogo. Una telefonata di quelle che nessuno vorrebbe ricevere.
All’altro capo del telefono un estraneo che diceva di essere un appartenente alle forze dell’ordine.
Questi, approfittando della confusione ed emotività scatenata dalla nefasta comunicazione, chiede al padre la somma di 5.000 euro per evitare al figlio il ritiro della patente di guida, in quanto responsabile del sinistro che ha coinvolto un motociclista.
Per carpire la fiducia dell’anziano, la persona chiamante fornisce dettagli attinenti la vita e le amicizie del figlio e comunica che a ritirare la somma di denaro richiesta passerà, di li a poco, un avvocato, fornendo il modello e colore dell’auto con cui si presenterà. La vittima, seppur sconcertata per quanto le è stato appena riferito, ha comunque la lucidità di contattare il figlio che smentisce i fatti, rassicura il padre e lo invita nel contempo a chiamare il 113. L’operatore della sala operativa della Questura non appena riceve la nota diffonde le ricerche dell’auto segnalata a tutte le pattuglie presenti sul territorio.
Personale della Squadra Mobile intercetta nelle vicinanze dell’abitazione un’auto dello stesso modello da ricercare, con a bordo due giovani di 37 e 30 anni. Dalla consultazione della banca dati interforze emergono a carico dei due partenopei numerosi precedenti di polizia, per truffa e per reati contro il patrimonio, tra i quali anche la rapina.
Accompagnati presso gli uffici di Polizia nei loro confronti è stata attivata la procedura per l’applicazione del foglio di via obbligatorio dal comune di Frosinone. Indagini sono in corso per verificare se i due giovani siano i responsabili della tentata truffa di ieri nonché di quelle attuate negli ultimi mesi in provincia con lo stesso modus operandi.
Importante per l’attività investigativa sarà il contributo di coloro che siano stati vittime di truffe o tentate truffe messe in atto con le stesse modalità ma che non abbiano ancora presentato denuncia. In questo contesto è comunque fondamentale la collaborazione dei cittadini per assicurare alla giustizia i responsabili ed evitare che anche altre persone possano essere vittime di tali spregevoli reati.
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The king (mercoledì, 04 novembre 2015 15:24)
Napoletani rumeni zingari tutti al rogo eh si buoni tempi di mussolini.... qua la gente nn ce la fa piu è ora di fare na legge per farsi auto giustizia ma no cn fucili e pistole no come ai vecchi tempi mannaie coltelli e ghigliottine ....ci basta na settimana e poi vedete come la gente se calma anzi mesa tanto che per la paura svaniscono proprio no il carcere o i domiciliari mo ci vonmo da pure internet e si li premiano pure al rogooooooo e cn la ciocca mozzata