Nel corso del primo semestre 2015 l’ispettorato del lavoro ha effettuato 985 ispezioni. 621 gli accertamenti conclusi.
Ebbene, di questi, 489 aziende sono risultate irregolari. Si tratta di una percentuale altissima che sfiora l’80% (78,74%).
È vero, il dato riguarda solo le aziende ispezionate e non tutte quelle esistenti sul territorio della provincia; tra l’altro alcune ispezioni sono state fatte anche nelle province di Roma e Latina.
Ma il campione è comunque importante per non tenerlo in considerazione.
I settori in cui si concentra il lavoro non regolare sono quelli dell’edilizia e dei servizi, in particolare del commercio e dei pubblici servizi. Qui il tasso di irregolarità sfiora rispettivamente il 38,48% e 31,88% .
Ma quali sono le irregolarità più importanti? Innanzitutto il lavoro nero: 62%. Poi ci sono rapporti di lavoro riqualificati come subordinati anche se instaurati con altre forme di tipologie contrattuali; violazioni in materia di orario di lavoro e violazioni al Codice della Strada (tutela psico- fisica dei lavoratori).
L’ispettorato del lavoro ha adottato 33 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, (per l’eccessivo utilizzo di manodopera “in nero”) che hanno interessato prevalentemente il settore terziario con 24 provvedimenti. Le altre 9 sospensioni effettuate per lavoro nero in edilizia.
Non di poco conto anche le evasioni o le irregolarità relative a contributi e a premi assicurativi evasi che si aggirano intorno ad un importo totale pari a 3 milioni e 200 mila euro.
Anche il controllo della salute e della sicurezza sul lavoro ha dato numeri poco edificanti: su 187 cantieri sono state accertate 232 violazioni prevenzionistiche. Le principali violazioni hanno riguardato i rischi di caduta dall’alto (107), ponteggi ed opere provvisionali (25). Insomma, la sicurezza sul lavoro è ancora una chimera.
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banana republic (giovedì, 29 ottobre 2015 13:46)
vedi che sotto sotto gli immigrati nessuno li vuole (a parole) e tutti se li pigliano...
ho detto immigrati (per ragioni economiche) e non rifugiati di guerra o perseguitati...