Ruba i soldi del sindacato e dei lavoratori

Tre anni e sei mesi di reclusione a Salvatore Ascione ed interdizione dai pubblici uffici per cinque anni oltre al risarcimento del danno. Si tratta del sedicente sindacalista Cobas che avrebbe falsificato documenti per aprire un conto bancario a nome del sindacato ma, in realtà, a sua esclusiva disposizione.

 

Questo stratagemma gli avrebbe consentito di sottrarre il denaro dei lavoratori per decine di migliaia di euro. Con le stesse modalità, Ascione si è fatto liquidare dall'INPS, somme relative a lavoratori disoccupati, in mobilità, in cassa integrazione.

 

I responsabili della Federazione di Frosinone hanno scoperto che si era anche impossessato della storica sede di Cassino di piazza Garibaldi, con tutte le suppellettili e tutti i documenti. Questi gli sarebbero serviti a formare un fantomatico e sedicente sindacato: l'As.La.Cobas, continuando così ad esercitare il suo “mestiere” ai danni di ignari e malinformati lavoratori.

 

A causa sua il sindacato U.S.B. (unione sindacati di base) ha subìto sia un danno di immagine che materiale legato alla necessità di reperire una nuova sede, di dover far fronte alla sottrazione dei documenti dell'organizzazione e dalla confusione ingenerata negli iscritti che facevano riferimento alla sede di Cassino.

 

“Ma il danno maggiore – scrive Severo Lutrario dell’Usb - questo signore lo ha procurato ai lavoratori che al sindacato avevano affidato la tutela dei propri diritti e una parte del loro salario. E ancora, e non per ultimi, questo signore il danno lo ha procurato ai lavoratori che ha continuato ad irretire carpendo la loro buona fede col suo “sindacato” personale. L'U.S.B. non può che gioire quando un simile personaggio è chiamato a rispondere della propria condotta nei confronti dei lavoratori, del sindacato e della giustizia”.

Una condanna ingiusta secondo gli avvocati difensori

Dagli avvocati difensori del signor Ascione abbiamo ricevuto una lettera che pubblichiamo integralmente.

 

"Di fronte alla decisione adottata dal Tribunale Monocratico di Cassino nei confronti di Salvatore Ascione, Rappresentante dell'A.S.La COBAS,  i difensori dell’imputato, gli Avv.ti Gaetano Marciano e Manlio Sera, si dicono sbalorditi di come possa aver il Giudice Monocratico ritenuto il loro assistito colpevole di fatti di cui non solo non è stata fornita prova, ma addirittura - ritengono - sia emersa nel dibattimento la prova della inesistenza con riferimento alla non punibilità del proprio assistito in relazione ai fatti contestati. In tal senso i difensori e lo stesso imputato attendono di conoscere le motivazioni che possano sorreggere una tale decisione e, nel preannunciare appello, ritengono sia opportuno precisare che le accuse mosse al proprio assistito, che ritengono peraltro non provate [né provabili] nel corso del processo, non fanno riferimento a somme sottratte ai lavoratori né a somme dell’INPS destinate ai lavoratori, in mobilità o cassintegrati. Così come parimenti è inverosimile che si possa definire arbitraria l’occupazione di chi di una sede è emerso essere - al tempo - l’unico dirigente responsabile, e che possa essere stato accusato – e condannato - di essersi appropriato di beni (documentalmente provato in giudizio) da egli stesso acquistati. Evidentemente il Giudice di primo grado ha ritenuto di non valutare – come emerso chiaramente - che l’USB ha ritenuto di cercare soddisfazione nella condanna dell’imputato a riparo della nascita dell’Associazione dell’AS.LA.COBAS, dalla quale effettivamente teme concorrenza".

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Commenti: 5
  • #1

    un lettore (mercoledì, 09 luglio 2014 13:08)

    Vatti a fidare dei Sindacati , allora e' vero il sindacato non difende i diritti del Lavoratore che ha volte si trova nella merda per colpa loro. Questo Farabutto ladro che si e' fatto solo i cazzi suoi oltretutto fregando i soldi dei tesserati dovrebbe essere messo alla gogna per sempre sulla pubblica piazza. Come al solito i Lavoratori se la prendono sempre ::::::::::::::::::::::::::::::::::::: X il As.La. Cobas Prima di fare referenti determinate persone riflettete bene.

  • #2

    Indipendente (mercoledì, 09 luglio 2014 15:26)

    Le pecore nere stanno dappertutto e il mal operato esce fuori sempre con ritardo. Purtroppo il danno maggiore si ripercuote sempre sul lavoratore. Credo che dobbiamo imparare ad essere più diffidenti e scavare nel passato dei personaggi pubblici che ci propongono prima di riporre in loro la fiducia ed evitare spiacevoli sorprese. Il ritmo di oggi è frenetico e quando si inciampa in un personaggio del genere si fa molta fatica poi a recuperare e rimettersi in carreggiata.

  • #3

    Compagnoberlinguer (mercoledì, 09 luglio 2014 22:23)

    Allora, indipentemente dalla colpevolezza di quest'uomo, che a me non interessa, poiché non sono un giudice e quindi non devo condannare nessuno. Beh come non lo sono io, non lo siete nemmeno voi, quindi non vedo perché condannare al pubblico ludibrio una PERSONA.

  • #4

    Sig. compagno (giovedì, 10 luglio 2014 19:43)

    Sono d'accordo con lei.
    Posso capire però l'indignazione di alcuni nell'apprendere una simile notizia.
    Poi mi chiedo: a cosa si possono paragonare una mente ed una bocca che esprimono parole ... lasciamo perdere.

  • #5

    maio (martedì, 15 luglio 2014 15:06)

    lui ruba al sindacato che ruba ai lavoratori. E' una novità solo il "lui" il resto è così da decenni