Quella parabola dell'uomo ricco che ignora la sofferenza di Lazzaro

Anagni. Vestito con abiti talari scuri il Vescovo della diocesi di Anagni Monsignor Lorenzo Loppa è arrivato questa mattina alle dieci da
solo in macchina e si è mimetizzato tra gli operai della Marangoni in sit-in di protesta pacifica davanti ai cancelli dello stabilimento. Loppa non ha officiato la messa ma si è
messo in posizione di ascolto tra gli operai che difendono da giorni il loro posto di lavoro davanti alla decisione della proprietà di chiudere i battenti lasciando 600 famiglie
senza un futuro e senza un sostegno economico. Perdere il lavoro equivale a perdere la tranquillità, la sicurezza, la prospettiva futura e quando si hanno dei figli da crescere il peso di questa
perdita aumenta. Monsignor Loppa ha mostrato di capire questo dramma ed ha espresso tutta la solidarietà ai lavoratori rivolgendo loro parole da uomo di chiesa ma anche da lavoratore tra i lavoratori. “La società non è impostata sui principi di equità, ci sono famiglie che
hanno più redditi e famiglie che non ne hanno neanche uno. Sono qui per ascoltare la vostra rabbia e dire che fate bene a difendere il vostro posto di lavoro.” E’ proprio sulla base di questa
constatazione di fatto che Loppa ha letto agli operai la parabola di Lazzaro, parodia dei nostri tempi e della nostra società. Dell’uomo
ricco “che vestito di porpora e di bisso, tutti i giorni banchettava lautamente” ignorando il mendicante, Lazzaro, che “giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco.” “Un atteggiamento quello
dell’indifferenza verso chi soffre che non paga- ha sottolineato Loppa- gli imprenditori ed i politici del territorio, ciascuno per la proprio competenza ha il dovere di fare la propria parte
affinché tutti stiano bene.”Parole sante che tuttavia andrebbero rivolte a chi opera nella stanza dei bottoni e prende decisioni ogni giorno sulla pelle degli operai. Al momento infatti si susseguono incontri alla Regione e al Ministero. Le istituzioni sembrerebbero l'unica ancora di salvezza per portare avanti gli sforzi di mantenere
attivo il sito Marangoni. la proprietà è decisa a tenerla chiusa per mancanza di liquidità. Altro non riesce a fare. In pratica, parafrasando il linguaggio medico, la Marangoni è in coma
farmacologico. Gli operai sospesi in un limbo.
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Un Lettore (domenica, 29 settembre 2013 18:43)
La presenza del Vescovo in mezzo agli Operai della Marangoni e' l'unica cosa positiva, perche' la fede e la speranza danno la forza di andare avanti, forza ragazzi sono con voi.