Sanità, tagliate gli sprechi, non i posti letto

Sulla sanità prende posizione anche la consulta delle associazioni che sostiene l’atto aziendale approvato dai sindaci. Un atto che è stato però completamente ignorato dal manager della Asl.

Il Decreto  80/2010 (Polverini) ha solo tagliato ospedali e posti letto come se gli sprechi dipendessero da ciò.

Innanzitutto, secondo la consulta, al centro di un Piano Aziendale deve essere posta  la difesa del paziente, pertanto, il P.A. deve garantire i Livelli essenziali di assistenza ( LEA) che sono al di sotto della soglia stabilita dal D.L. 95/2013.

Gli sprechi sono invece rappresentati dalla  mobilità passiva (quando un ciociaro si va a far curare fuori regione, la regione Lazio deve pagare i costi), l’alta  frequenza di consulenze, straordinari, prestazioni aggiuntive, utilizzo improprio del personale  e delle attrezzature.

L’accumulo di spese  legali e i contenziosi sindacali, la quasi inesistente verifica delle prestazioni e dei servizi forniti dalle strutture sanitarie convenzionate, etc.

                al centro Vincenzo Suppa attuale manager della Asl
al centro Vincenzo Suppa attuale manager della Asl

l totale di tutti questi sprechi è stimabile in circa 200 milioni di euro l’anno. 

Secondo la Consulta delle associazioni è quindi necessaria una netta inversione di tendenza che preveda, in primo luogo, un cambio dei vertici aziendali e poi una forte rivendicazione, a livello politico, di parità di trattamento tra tutti i cittadini del Lazio. Sotto accusa le “macroaree” grazie alle quali a Roma ci sono 7 posti letto per mille abitanti mentre a Frosinone neanche 2 per mille cittadini ciociari.

Urge, altresì, l’istituzione del registro dei tumori e il risanamento del territorio devastato ed inquinato.

E' indispensabile quindi lo sblocco del turn over.

La stessa Corte dei Conti nella relazione del maggio 2012 ha messo in evidenza come il blocco delle assunzioni non ha risolto il problema (quello, cioè, di risparmiare) e, anzi, ha aggravato la situazione poiché il ricorso a misure alternative alle assunzioni (turni aggiuntivi, straordinario, acquisto di prestazioni da privato), ha generato costi maggiori rispetto ai risparmi che si volevano conseguire come hanno sempre sostenuto e denunciato le associazioni. Domani Zingaretti sarà a Frosinone e dovrà spiegare: 1) Perché ha fatto una campagna elettorale contro le macroaree e ancora non le ha eliminate. 2) Perché i criteri per formare il piano aziendale sono rimasti quelli della Polverini. 3) Perché far fare il piano aziendale ad un manager pro tempore come Suppa e non nominare subito un direttore generale della Asl che abbia la piena fiducia della regione.

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    un lettore (giovedì, 26 settembre 2013 12:28)

    Tagliate le loro buste paghe non i posti letto in Ospedale,