La vertenza ingloba due regioni: il Friuli raccoglie l'appello.Il Lazio?

Roma. Incontro al vertice questa mattina al ministero dello sviluppo economico sulla vertenza Idealstandard di Roccasecca. Dopo quasi due mesi sono riprese le trattative tra il
MiSE, i vertici Ideal Standard Italia, le organizzaizoni sindacali Nazionali e Territoriali. Presente in aula il Presidente del Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani e la Senatrice Maria Spilabotte, in rappresentanza dei lavoratori dello Stabilimento di Roccasecca. "Durante la riunione si sono ripercorse tutte le criticità della vertenza - afferma Giuseppe Caccianini della Uiltec- con il calo dei volumi, i prezzi non competitivi il
costo del lavoro troppo elevato, e il costo dell'energia anch'esso notevole. Un insieme di fattori che sta comportando la chiusura di un sito italiano. Inoltre il management sottolinea che
dopo una riunione a livello europeo del gruppo hanno dovuto prendere atto che la domanda è scesa e i tre siti lavorano al (60%), pertanto la chiusura di Orcenico potrebbe essere
inevitabile". Una situazione che si prospetta nera anche per il sito di Roccasecca perchè la proprietà è decisa a chiudere se non vengono poste le basi per poter fare impresa in un momento cosi
difficile. Il management chiede di non essere lasciato solo a combattere questa battaglia. Chiede il sostegno pieno delle istituzioni. Oggi seduti al Mise tuttavia c'era solo la
senatrice Spilabotte accanto ai rappresentanti sindacali. Una vertenza importante come quella di Idealstandard con posti di lavoro a rischio avrebbe meritato oggi una presenza istituzionale
massiccia. Il prossimo incontro è previsto per la fine di settembre al MiSE con tutti i componenti della vertenza. "Noi della Uiltec siamo perplessi - conclude caccianini - Questa è una
situazione ancora immersa nell'incertezza e per noi oggi la riunione è stata interlocutoria. Inoltre domani si terranno le Assemblee presso il sito di Roccasecca quando guarderemo in faccia gli
operai per aggiornarli sulla loro situazione. "Il clima oggi - ha dichiarato la senatrice Spilabotte - era sicuramente più disteso rispetto agli
incontri precedenti in quanto la proprietà, rappresentata dal dott. Gelsomino, ha tolto ogni pregiudiziale in merito alla chiusura di Orcenico pur ribadendo la condizione di sofferenza produttiva
complessiva". La Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato la propria disponibilità a proporre elementi concreti per l’innovazione, la produttività, l’abbattimento dei costi fiscali ed energetici:
un contributo pratico per un piano alternativo e per garantire la continuità del sito di Orcenico. Un aiuto all’azienda che può salvaguardare lo stabilimento friulano e aiutare il gruppo anche su
scala nazionale, in quanto non si vogliono innescare inutili guerre tra territori. “Siamo in presenza di un grande problema industriale che non si risolve chiudendo periodicamente uno
stabilimento ma va gestito a livello nazionale ed in quest’ottica va visto l’intervento della Regione Friuli Venezia Giulia. Il Ministero ha ribadito l’attenzione verso la vicenda. Il
sistema Italia sta lavorando verso un aiuto del mercato della ceramica, anche l’azienda deve credere nelle potenzialità di questo settore e scommettere sulla ripresa con un piano industriale di
rilancio che deve andare nella direzione di mantenere tutti e tre i siti, con disponibilità ad affrontare eventuali diversificazioni o affiancamento di nuove lavorazioni. Parallelamente servono
politiche che affrontino l’aspetto del costo del lavoro per favorire soluzioni condivise. Infine, sono certa che anche la Regione Lazio, sempre attenta e sensibile alle problematiche del mondo del
lavoro, si attiverà sulla questione con interventi di ausilio e sostegno verso i siti produttivi in difficoltà."
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