Atto aziendale? Un "suicidio" per la provincia di Frosinone secondo la Cgil

"Se la proposta di atto aziendale non verrà riscritta completamente, questa Provincia si presenterà al tavolo della Sanità regionale con una incomprensibile autocandidatura per il “suicidio”. Questo quanto dichiara in una nota la segreteria provinciale della funzione pubblica cgil che cita la parola forte "Suicidio"  "perché - spiega- proporrà per sé stessa  una drastica riduzione del numero di Strutture Semplici e Complesse e un ulteriore ridimensionamento del numero di Poli Ospedalieri, prevedendo infatti solo 2 POLI con 3 Direzioni Sanitarie, declassando così gli Ospedali di Alatri e Sora e cancellando definitivamente quello di Anagni".

 La FP CGIL di Frosinone ricorda quello che è stato già ribadito all'interno della conferenza dei sindaci ovvero "l’inadeguatezza del numero di posti letto complessivamente previsti dal nuovo atto aziendale in base al numero di abitanti censiti dall’ISTAT all’1/1/2010, ossia n. 497.849 abitanti, a fronte di n. 1328 posti letto per acuti di cui  solo 1018 pubblici." Altri nervi scoperti riguardano il personale da circa 6.500 unità appartenenti all’area medica, non medica e del comparto,  attualmente vi sono appena 3.985 unità di cui ben 263 precari.

"La sanità della provincia di Frosinone è stata devastata dalle macroaree" pertanto è necessario ed urgente da parte della Regione Lazio superare immediatamente tale logica e soprattutto elaborare linee guida che tengano conto delle specificità delle Aziende Sanitarie dei comprensori esterni a Roma! Non è sensato pensare di proporre un “modello organizzativo unico” che debba risultare calzante a pennello per tutte le Aziende Sanitarie del Lazio! Auspichiamo, conclude il sindacato,  che la bocciatura della proposta di Atto Aziendale della AUSL di Frosinone ricevuta dalle OO.SS. e dai Sindaci, insieme alle nuove indicazioni pervenute dalla Regione Lazio inducano il Direttore Generale Dr. SUPPA e il gruppo di lavoro dei cosiddetti “saggi” ad elaborare ex novo un’altra proposta, che recepisca le osservazioni prodotte ai diversi tavoli di consultazione. Ci aspettiamo di poterci confrontare su una proposta di riorganizzazione della sanità provinciale seria e lungimirante, che in concreto vada nell’immediato a potenziare la sanità territoriale – magari anche introducendo un quinto Distretto, come sollecitato dai Sindaci della Valcomino -  garantendo quindi ai Distretti autonomia gestionale, con un ruolo decisivo anche nell’integrazione socio-sanitaria, visto che le risorse in questo ambito sono sempre più ridotte e in tempi di crisi i bisogni invece sono in esponenziale crescita.

 

 

La FP CGIL di Frosinone ha da subito criticato duramente l’impostazione dell’atto aziendale proposto dalla AUSL di Frosinone, sin dalle basi dei suoi principi ispiratori, convinta che  tale documento rappresenti esclusivamente un atto di tipo ragionieristico. Non è un caso quindi che anche la Conferenza dei Sindaci all’unanimità abbia bocciato la bozza di atto aziendale, rafforzando ancora di più la nostra convinzione  che un simile documento debba focalizzare il suo obiettivo sul lungo termine, programmando il recupero progressivo di tutto ciò che tra il 2008 e il 2012 la sanità ciociara si è sostanzialmente vista scippare in ambito regionale, in termini di numero di posti letto e di personale dipendente.

Alla luce di tali premesse quindi, i documenti trasmessi a fine luglio dalla Regione Lazio ai Direttori Generali delle AASSLL laziali per fornire nuove indicazioni organizzative sui Distretti Sanitari, sull’area della Sanità Penitenziaria, sui Dipartimenti di Salute Mentale e sui servizi Sert (ossia i servizi per le Patologie e le dipendenze) e soprattutto il decreto del Commissario ad Acta Zingaretti del 2 agosto u.s. (che ha differito di 60 gg. tutti i termini previsti per la trasmissione da parte delle Aziende Sanitarie del Lazio delle proposte di atti aziendali) sono utili per rivedere completamente la bozza di atto aziendale elaborata dalla AUSL di Frosinone.

Se la proposta di atto aziendale non verrà riscritta completamente, questa Provincia si presenterà al tavolo della Sanità regionale con una incomprensibile autocandidatura per il “suicidio”, perché proporrà per sé stessa  una drastica riduzione del numero di Strutture Semplici e Complesse e un ulteriore ridimensionamento del numero di Poli Ospedalieri, prevedendo infatti solo 2 POLI con 3 Direzioni Sanitarie, declassando così gli Ospedali di Alatri e Sora e cancellando definitivamente quello di Anagni.

 La FP CGIL di Frosinone rammenta ancora una volta l’inadeguatezza del numero di posti letto complessivamente previsti dal nuovo atto aziendale in base al numero di abitanti censiti dall’ISTAT all’1/1/2010, ossia n. 497.849 abitanti, a fronte di n. 1328 posti letto per acuti di cui  solo 1018 pubblici.

Per quanto riguarda il personale, invece, da circa 6.500 unità appartenenti all’area medica, non medica e del comparto,  attualmente vi sono appena 3.985 unità di cui ben 263 precari.

La sanità della provincia di Frosinone è stata devastata dalle macroaree, pertanto è necessario ed urgente da parte della Regione Lazio superare immediatamente tale logica e soprattutto elaborare linee guida che tengano conto delle specificità delle Aziende Sanitarie dei comprensori esterni a Roma! Non è sensato pensare di proporre un “modello organizzativo unico” che debba risultare calzante a pennello per tutte le Aziende Sanitarie del Lazio!

Auspichiamo che la bocciatura della proposta di Atto Aziendale della AUSL di Frosinone ricevuta dalle OO.SS. e dai Sindaci, insieme alle nuove indicazioni pervenute dalla Regione Lazio inducano il Direttore Generale Dr. SUPPA e il gruppo di lavoro dei cosiddetti “saggi” ad elaborare ex novo un’altra proposta, che recepisca le osservazioni prodotte ai diversi tavoli di consultazione.

Ci aspettiamo di poterci confrontare su una proposta di riorganizzazione della sanità provinciale seria e lungimirante, che in concreto vada nell’immediato a potenziare la sanità territoriale – magari anche introducendo un quinto Distretto, come sollecitato dai Sindaci della Valcomino -  garantendo quindi ai Distretti autonomia gestionale, con un ruolo decisivo anche nell’integrazione socio-sanitaria, visto che le risorse in questo ambito sono sempre più ridotte e in tempi di crisi i bisogni invece sono in esponenziale crescita.

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Commenti: 1
  • #1

    IACONIS Giuseppe (martedì, 27 agosto 2013 11:36)

    Questi ladri e farabutti la devono finire . Non intendo difendere quegli operatori della sanità che se ne sono fregati del loro lavoro facendo troppo spesso i comodi loro, però vorremmo semmai sapere chi ha prodotto tale squonquasso ; vogliamo sapere perchè la sanità nel Lazio è diventata un verminaio da quando Storace ha cominciato a smontarla e con l'ausilio della Polverini che ne ha peggiorato la situazione . Inoltre vorrei far notare alla CGIL che non si possono nè devono essere difesi i ladri ed i fannulloni e poi chiamare aiuto quando i conti non tornano. La sanità non si tocca ma bisogna farla funzionare senza privilegiare il privato che si arricchisce impoverendo i cittadini e le strutture Statali/Regionali.